Il Consorzio di bonifica della Sardegna Centrale ha deciso di vietare l’utilizzo dell’acqua ad uso irriguo in tutti e tre i sub comprensori di sua competenza.
La decisione dell’Ente è stata motivata dal fatto sono ormai «esaurite le scorte assegnate da Enas il primo gennaio 2023 per rispettivi 22 milioni per il bacino del Posada (diga di Maccheronis), 21 mila per il Cedrino (Diga di Pedra e Othoni), 8 milioni di metri cubi dal Taloro per il Sub comprensorio della Media Valle del Tirso».
«Siamo costretti dopo un anno di estrema siccità a ricorrere a questo strumento senza alternativa alcuna – spiega il presidente del Consorzio, Ambrogio Guiso -, perché sostanzialmente dobbiamo preservare la poca acqua rimasta. Parliamo di 3 milioni di metri cubi nell’invaso del Posada, 7 milioni in quello del Cedrino. Permettendo comunque l’utilizzo per uso potabile e gli abbeveraggi del bestiame. Non possiamo che prendere atto che le precipitazioni che garantivano l’apporto di acqua nei nostri bacini di accumulo stanno diventando sempre di più un’incognita. Fatto questo che ci deve portare a fare maggiormente attenzione alle programmazioni sul lungo periodo.»
Per il distretto del Posada è stato stabilito il divieto di irrigazione. Per i distretti del Cedrino e media Valle del Tirso il divieto di utilizzo in campo aperto per erbai e prati di pascolamento.
Antonio Caria