Cresce in Sardegna la spesa per gli appalti pubblici grazie alle gare di Abbanoa, ma la domanda è ancora in calo con modesti segnali di ripresa. Nel primo semestre del 2020 il mercato regionale dei bandi di gara per lavori pubblici segna una riduzione del numero delle gare, proseguendo così la fase di ripiegamento della domanda avviata nella seconda metà dello scorso anno e che, malgrado l’accelerazione di dicembre, si era attestata su un livello inferiore del 13% rispetto al 2018. Molto positivo invece il bilancio per la spesa, grazie alle risorse messe in campo da Abbanoa. Complessivamente nella prima metà dell’anno le gare promosse in Sardegna sono state 418, in calo del 12,6% rispetto al primo semestre 2019, per una spesa di 531 milioni, pari ad un incremento dell’85,7% rispetto al 2019.
In base all’ultimo report della Cna Sardegna il risultato del secondo trimestre dell’anno segna un modesto incremento del numero delle gare rispetto ai tre mesi di avvio d’anno (217 contro le 200 del primo trimestre), a fronte di una riduzione della spesa se confrontata con il livello record del primo trimestre (156 milioni contro 421 milioni, di cui oltre 300 riferiti ai 5 maxi lotti di Abbanoa al servizio di gestione e manutenzione degli impianti di depurazione delle acque reflue urbane, di sollevamento fognario e di pretrattamento). Al netto di queste gare il risultato del secondo trimestre 2020 diventerebbe positivo rispetto ai primi tre mesi dell’anno, così come è positivo rispetto al secondo trimestre 2019.
«Il carattere determinante del mercato in questo primo scorcio del 2020 è la concentrazione della spesa, per lo più riferita a servizi integrati, in capo ad alcuni soggetti, come Abbanoa (a febbraio 2020) o Anas (a marzo) – commentano Francesco Porcu e Antonello Mascia, rispettivamente segretario regionale della Cna Sardegna e presidente di CNA Costruzioni –. La tendenza conferma e amplifica un trend registrato alla fine del 2019, con le maxi-gare Consip (pubblicate a dicembre) per affidare i servizi di facility management dei grandi immobili in uso alle pubbliche amministrazioni ubicati nei territori comunali delle province di Nuoro, Oristano, Sassari, Sud Sardegna e della Città Metropolitana di Cagliari. A questa concentrazione delle risorse corrisponde una riduzione della domanda dei principali enti locali rispetto al 2019, ma con un tendenziale miglioramento nell’anno in corso, grazie in particolare ad una modesta accelerazione dell’attività delle Province e delle Aziende Speciali. Preoccupa invece l’ulteriore calo nel secondo trimestre rispetto al primo, della domanda dei municipi.»
Le dimensioni degli appalti
Ad evidenziare la frenata generale dei piccoli committenti territoriali è la lettura del dato relativo alle fasce dimensionali: la flessione numerica riguarda infatti solo i piccoli lavori, che si riducono del 12% nella classe dei micro-appalti sotto i 150 mila, e del 17,5% per la classe immediatamente più grande (tra 150 e 500 mila euro). Tale fascia di lavori è anche l’unica a registrare un calo della spesa (-14% nel complesso).
Crescono invece tutti i lavori di importo più grande, sia in termini numerici e soprattutto in termini economici: nel complesso, i bandi promossi per lavori e opere di pubblica utilità sopra i 500 mila euro passano dai 77 del primo semestre 2019 a 87 nel 2020, per un valore complessivo a base d’asta in crescita da 261 a oltre 530 milioni. L’incremento della spesa per tale fascia dimensionale sfiora il 200% per le grandi opere sopra i 5 milioni. Tra queste si contano i 5 lotti Abbanoa per il servizio di conduzione e manutenzione degli impianti di depurazione pubblicati a febbraio (di cui 3 di importo superiore a 50 milioni, uno pari a 40,7 milioni e il quinto pari a 10,5 milioni). Tra le altre principali gare se ne segnalano tre di importo superiore a 10 milioni, promosse nel secondo trimestre dell’anno: dall’Autorità di sistema portuale del mare di Sardegna per la realizzazione del distretto della cantieristica nell’avamporto est del Porto Canale, 2° lotto funzionale (27,5 milioni); dall’Anas con il lotto relativo alla Regione Sardegna dell’accordo quadro per la produzione, fornitura e posa in opera di nuova barriera spartitraffico e bordo ponte (20 milioni); da RFI, con il lotto relativo alla giurisdizione di Cagliari di un altro accordo quadro, questa volta per la manutenzione dei fabbricati ferroviari e relative pertinenze (13,7 milioni). Si segnala inoltre l’iniziativa di project financing promossa dall’Unione dei comuni del Mont’Albo di Siniscola per affidare la gestione del servizio energia e la gestione integrata impiantistica degli immobili di proprietà dei comuni di Lula, Onanì, Osidda e Lodè (9,8 milioni l’importo complessivo)
I committenti
Le Aziende Speciali, in particolare Abbanoa e le Province, risultano i motori trainanti del mercato regionale dei lavori pubblici nel primo semestre dell’anno. L’ANAS ha concentrato la sua attività soprattutto nel primo trimestre e segna un bilancio tutto negativo rispetto a periodo gennaio-giugno 2019; tra le imprese positivo solo il dato della spesa per le Ferrovie, grazie all’accordo quadro per affidare i lavori di manutenzione dei fabbricati ferroviari ricadenti nelle località di giurisdizione della Direzione Fabbricati Viaggiatori – Terminali e Servizi di Cagliari.
Il saldo positivo delle Aziende Speciali è definito, come detto, dai maxi-lotti del servizio di gestione degli impianti di depurazione di Abbanoa, ma si osserva anche una crescita del numero delle gare rafforzatasi soprattutto nel secondo trimestre, a definire quindi un mercato molto dinamico per tale gruppo di committenti. Su scala più modesta partecipano alla crescita complessiva della cifra d’affari le Province (+78%), che insieme alle aziende speciali sono l’unico altro soggetto a vedere aumentare la domanda nella prima metà dell’anno in corso. L’Anas, che aveva chiuso il 2019 con bilancio positivo e aveva visto crescere i livelli di spesa anche nel primo trimestre, nel secondo mostra un rallentamento dell’attività, concentrata quest’anno su interventi di manutenzione della rete esistente. Il bilancio dei Comuni mostra invece la difficoltà della domanda nella fase attuale: in sei mesi hanno promosso 253 gare, il 24% in meno rispetto al primo semestre 2019, per un importo a base di gara inferiore del 7% rispetto a quei livelli.