Una struttura innovativa, multimediale e perfettamente insonorizzata, composta da tre aule (una di chitarra e basso, una di canto ed una di batteria), nata anche al lavoro portato avanti Stefano Govoni e Diego Masala del Pixel Architecture.
«Il mio intento è quello di offrire alla città, ai giovani, ai bambini, ma anche agli adulti, un metodo innovativo e all’avanguardia per quel che riguarda l’approccio allo studio della musica, moderno, tecnologico, ma che al tempo stesso strizza l’occhio alla tradizione – ha dichiarato Antonio Fortunato -. Quando ho scelto di lanciarmi in quest’avventura, il mio primo pensiero è stato quello di voler offrire alle nuove generazioni di musicisti uno spazio dove potersi esprimere, dove poter creare, insomma, dove poter fare musica” perché per lui “la musica è il sale della vita”.»
Foto credit Mattia Uldanck