La Sardegna si conferma al secondo posto nella classifica italiana per la raccolta differenziata. Si è conclusa la VI edizione dell’EcoForum Sardegna, con la premiazione regionale di Comuni Ricicloni, organizzato da Legambiente con il patrocinio dell’assessorato della Difesa dell’Ambiente della Regione Autonoma della Sardegna, nella Sala Conferenze “Helmar Schenk” del Parco Naturale Regionale Molentargius-Saline, una sede prestigiosa, un’Area Protetta, particolarmente importante per l’ambiente della nostra Isola.
L’EcoForum ogni anno vuole creare interazioni e sinergie con i principali operatori della gestione virtuosa dei rifiuti, come aziende, pubblica amministrazione, consorzi e associazioni, e di premiare i Comuni Ricicloni, i Comuni Rifiuti Free, che, oltre ad aver raggiunto l’obiettivo di legge del 65% di raccolta differenziata, hanno una produzione di rifiuto indifferenziato inferiore o uguale a 75 kg annui per abitante.
VI edizione dell’EcoForum Sardegna, con la premiazione regionale di Comuni Ricicloni, organizzato da Legambiente con il patrocinio dell’Assessorato della Difesa dell’Ambiente della Regione Autonoma della Sardegna, che si è svolto nella Sala Conferenze “Helmar Schenk” del Parco Naturale Regionale Molentargius-Saline. L’EcoForum ogni anno vuole creare interazioni e sinergie con i principali attori della gestione virtuosa dei rifiuti, come aziende, pubblica amministrazione, consorzi e associazioni, e premiare i Comuni Rifiuti Free, che, oltre ad aver raggiunto l’obiettivo di legge del 65% di raccolta differenziata, hanno una produzione di rifiuto indifferenziato inferiore o uguale a 75 kg annui per abitante.
Si è discusso sui modelli della gestione dei rifiuti, sviluppi in corso, necessità operative, normative riguardanti l’economia circolare e la riduzione della produzione di rifiuti, opportunità di sviluppo di un’economia circolare a ridotto impatto ambientale e ad alto valore sociale. Si è quindi cercato di immaginare gli sviluppi futuri nella gestione dei rifiuti.
I dati del rapporto annuale Comuni Ricicloni Sardegna sulla gestione dei rifiuti urbani, si riferiscono al 2022, sono stati raccolti dall’ARPA Sardegna e gentilmente concessi dalla Regione Autonoma della Sardegna che, come ogni anno, patrocina l’evento.
A partire dal 2016 Legambiente ha scelto di premiare i comuni che contengono la produzione di rifiuto da avviare a smaltimento entro i 75 kg/ab/anno, i cosiddetti Comuni Rifiuti Free.
Nel 2022 sono 202 i Comuni sardi ad entrare nella speciale classifica di eccellenza della gestione sostenibile dei rifiuti, in cui non basta, infatti, rispettare gli obiettivi di legge per la raccolta differenziata ma è necessario puntare alla riduzione del rifiuto, a sistemi innovativi di gestione, alla realizzazione degli impianti, alla capillare informazione dei cittadini, residenti e turisti. Tra questi comuni, 143 hanno raggiunto anche l’obiettivo dell’80% di raccolta differenziata del Piano Rifiuti della Regione Autonoma della Sardegna, dimostrando che è possibile gestire i rifiuti urbani in maniera efficiente ed efficace, e per le persone adeguare il loro comportamento.
Si aggiungono a questi i comuni che, pur non rientrando per svariate ragioni nella classifica dei Comuni Rifiuti Free, hanno raggiunto l’ambizioso obiettivo dell’80% di raccolta differenziata. nel 2022. In particolare, 18 sono comuni costieriComuni Costieri e 8 comuniComuni dell’interno.
Nel mese di marzo del 2022 la Regione ha pubblicato le Linee guida per l’adozione della tariffa puntuale per il servizio di gestione dei rifiuti urbani in Sardegna e ha approvato un nuovo meccanismo di premialità/penalità per il 2022, il 2023 e il 2024, da cui è atteso un miglioramento già a partire dal 2023.
Un ulteriore miglioramento è auspicabileatteso dalle misure che saranno inserite nel prossimo aggiornamento del Piano regionale di gestione dei rifiuti urbani.
Per il settore impiantistico sono previste novità importanti dai progetti del Piano Nazionale di Ripresa e Resilenza (PNRR), Diverse Pubbliche Amministrazioni e aziende private dell’Isola hanno partecipato ai bandi, con progetti per nuovi impianti e l’ammodernamento di quelli esistenti, fondamentali per lo sviluppo sostenibile dei territori, e sono state finanziate.
Il Rapporto Rifiuti Urbani 2023 dell’ISPRA evidenzia che, relativamente alla linea di investimento 1.1 – Linee di Intervento B e C (la Linea di Intervento A riguarda il miglioramento e la meccanizzazione della rete di raccolta differenziata dei rifiuti urbani e non prevede la realizzazione di nuovi impianti) risultano ammessi al finanziamento i progetti per l’ammodernamento e la realizzazione di 84 impianti. Tra questi, per la Sardegna, sono stati finanziati 9 impianti, 4 in Provincia di Sassari, 3 nella Città Metropolitana di Cagliari, 1 nella provincia di Oristano e 1 nella Provincia Sud Sardegna. A questi si aggiungono gli impianti finanziati per le altre linee di intervento.
Finalmente anche la Sardegna avrà i suoi impianti di digestione anaerobica dei rifiuti, oggi assenti nell’Isola. Alcuni impianti finanziati dal PNRR prevedono il trattamento di altre frazioni e materiali, relativamente ai rifiuti urbani e speciali. Non per tutti il percorso si delinea semplice e dobbiamo attendere la prossima edizione dell’EcoForum per avere un quadro completo dei progetti realizzabili.
Il rapporto annuale Comuni Ricicloni Sardegna è da sempre un elogio ai Comuni e loro Associazioni, che hanno saputo organizzare la gestione dei rifiuti in maniera efficiente permettendo il raggiungimento di obiettivi ambiziosi. Per entrare nella speciale classifica “Rifiuti Free”, l’eccellenza della gestione sostenibile dei rifiuti, non basta infatti rispettare gli obiettivi di legge per la raccolta differenziata, è necessario puntare alla riduzione del rifiuto, a sistemi innovativi di gestione, alla realizzazione degli impianti per il riciclo, il riuso, il riutilizzo, la rigenerazione, alla capillare informazione dei cittadini.
Il Piano Regionale di gestione dei rifiuti urbani, approvato nel dicembre del 2016, ha stabilito nuovi obiettivi da raggiungere entro la fine del 2022, sintetizzabili nel conseguimento dell’80% di Raccolta Differenziata a livello medio regionale e nel contenimento della produzione dei RU su livelli al più di 690.000 tonnellate/anno. Il Piano prevede l’adozione diffusa della tariffazione puntuale del servizio di gestione dei rifiuti urbani, quale strumento economico più efficace, con la diffusione dell’adozione da parte dei Comuni di un sistema di calcolo della TARI commisurato, almeno in parte, alla effettiva produzione di rifiuti a livello di singola utenza, in modo da premiare le utenze davvero virtuose.
Per il settore impiantistico sono previste novità importanti dai progetti del Piano Nazionale di Ripresa e Resilenza (PNRR). Diverse Pubbliche Amministrazioni e aziende private dell’Isola hanno partecipato ai bandi, con progetti per nuovi impianti e l’ammodernamento di quelli esistenti, fondamentali per lo sviluppo sostenibile dei territori, e sono state finanziate. Tra questi, per la Sardegna, sono stati finanziati impianti di digestione anaerobica per la produzione di biometano, oggi assenti nell’Isola, impianti per il trattamento dei prodotti assorbenti per la persona, un impianto di trattamento della posidonia spiaggiata, un impianto per il recupero dei pannelli fotovoltaici, uno per il trattamento della plastica, uno per il recupero di terre rare e metalli.
Le trasformazioni in corso porteranno nel prossimo futuro all’incremento degli impianti per l’economia circolare e alla riduzione del numero di impianti di smaltimento.
«La Sardegna conferma il suo secondo posto nella classifica italiana per la raccolta differenziata. I Comuni Rifiuti Free virtuosi e i Comuni Ricicloni incon l’80% di raccolta differenziata sono in forte crescita rispetto al 2021. I comuni virtuosi Rifiuti Free e sono in forte crescita e l’impegnograzie all’impegno dei cittadini che porta i vantaggi delle premialità del Piano Rifiuti della Regione Sardegna, vantaggi con riduzione nella bolletta TARI delle famiglie – dichiara Annalisa Colombu, presidente Legambiente Sardegna -. La soddisfazione per le buone performance dei tanti comuni sardi che abbiamo premiato oggi ci permette di puntare ad un nuovo obbiettivo: la qualità della raccolta differenziata per facilitare il successivo riciclo. Staremo accanto ai territori, alle imprese e agli enti che hanno colto le opportunità del PNNR e che praticheranno i principi della circolarità per invertire la stabilmente la rotta.»
«La Sardegna consolida il primato ottenuto con una straordinaria scalata ventennale che l’ha vista partire dal fondo della classifica nazionale dell’economia circolare – aggiunge Stefano Ciafani, presidente nazionale di Legambiente -. Ora però bisogna completare questa rivoluzione con la necessaria realizzazione degli impianti industriali di riciclo necessari, con ulteriori sforzi per aumentare la quantità e qualità della raccolta differenziata, e premiando economicamente sempre di più le utenze più virtuose con la diffusione della tariffazione puntuale.»
Analisi della gestione dei rifiuti urbani in Sardegna (dati 2022)
I dati della gestione dei rifiuti urbani che analizziamo sono riferiti al 2022, sono stati raccolti dall’ARPA Sardegna e gentilmente forniti dalla Regione Autonoma della Sardegna. Derivano dal raffronto dei dati dei comuni (e loro aggregazioni) con i dati forniti dagli impianti di gestione dei rifiuti, integrati ove necessario con i dati delle dichiarazioni MUD (Modello Unico di Dichiarazione). Per il calcolo degli indici e indicatori vengono utilizzate le stesse metodologie di calcolo e stima del Piano regionale dei rifiuti urbani elaborato dalla Regione Autonoma della Sardegna. La fonte dei dati per l’Italia e le altre regioni italiane è il Rapporto Rifiuti urbani ISPRA edizione 2023, pubblicato nel mese di dicembre.
Nel 2022, per il quarto anno consecutivo, la Sardegna conferma il suo secondo posto nella raccolta differenziata in Italia, con il 75,8% dopo il Veneto con il 76,2%, a fronte di una media nazionale del 65,2%.
Tra le Città metropolitane Cagliari si conferma al primo posto in Italia con il 76,4% (74,4% nel 2021).
I rifiuti urbani prodotti in Sardegna nel 2022 sono pari a 728.425 tonnellate, erano 746.912 tonnellate nel 2021 (-2,5%), 38.425 tonnellate in più rispetto all’obiettivo del Piano Regionale rifiuti di un massimo di 690.000 tonnellate. La produzione dei rifiuti urbani (RU) è diminuita in Sardegna del 2,5% rispetto al 2021.
Ogni cittadino italiano, in un anno, ha prodotto 493,6 kg di rifiuti, in Sardegna questo valore è inferiore e si attesta su 462,5 kg, contro i 475 kg del 2021.
La raccolta differenziata in Sardegna è passata a 552.580 tonnellate, rispetto a 560.210 tonnellate del 2021.
La raccolta differenziata pro capite nazionale è pari a 322 kg per abitante per anno, la Sardegna supera questa media (351 kg). L’incidenza percentuale delle raccolte porta a porta (PAP) rispetto alla popolazione residente e al numero di utenze servite è pari al 90% per l’Isola.
In Sardegna la frazione organica è quella prevalente ed è trattata nell’Isola, rappresenta il 42,3% del totale RD, seguono carta e cartone con il 17,0%, parzialmente trattata in Sardegna, il vetro con il 15,0% e la plastica con il 11,0%, il metallo con il 2,7%, il legno con il 2,0%, i RAEE con il 2,4%, gli ingombranti con l’1,4%.
In Italia la frazione organica rappresenta il 41,8% del totale RD, seguono carta e cartone con il 29,4%, il vetro con il 14,4% e la plastica con il 5,4%, il metallo con 1,9%, il legno con il 5,3%, i RAEE con l’1,4, gli ingombranti con il 4,9%.
In Sardegna il 21,1% dei rifiuti urbani è smaltito in discarica, in diminuzione rispetto al 28% del 2021, superiore alla media italiana (16,3% nel 2022 e 17% del 2021).
Sono 202 i Comuni Rifiuti Free premiati da Legambiente, che hanno raccolta differenziata RD maggiore o uguale al 65% e che smaltiscono meno di 75 kg/abitante annui, erano 144 nel 2021, 174 nel 2020 e 194 nel 2019. Corrispondono al 53,6% dei comuni sardi e al 20,4% della popolazione. Tra questi, 196 sono piccoli comuni sotto i 5.000 abitanti, 5 hanno popolazione tra i 5.000 e i 10.000 abitanti, e Nuoro che supera i 30.000 abitanti.
Nuoro è il primo e capoluogo di provincia Rifiuti Free della Sardegna e l’unico al di fuori delle regioni del Nord Est italiano, un importante risultato.
I Comuni Rifiuti Free sono concentrati prevalentemente nelle Provincie di Oristano (65) che ha più che raddoppiato rispetto al 2021, Sud Sardegna (60), Nuoro (49), meno nella Provincia di Sassari (27), solo uno fa parte della Città Metropolitana di Cagliari. Risultano sempre virtuose le zone interne, anche grazie alla scelta vincente di aggregarsi nella gestione dei servizi di raccolta, ai sensi della Legge Regionale n° 12 del 2005. Ci sono comunque sei eccellenze tra i comuni costieri.
Sono 170 i comuni che raggiungono e superano l’obiettivo dell’80% di raccolta differenziata (erano 122 nel 2021), corrispondenti al 45,1% dei comuni ed al 30% della popolazione dell’Isola (13% nel 2021), la maggior parte sono anche Comuni Rifiuti Free (85%).
I Comuni Rifiuti Free sono affiancati da 18 Comuni Ricicloni Costieri che superano l’80% di RD ma non riescono a contenere la quantità di rifiuti a smaltimento entro 75 Kg, premiati da Legambiente con una menzione speciale che riconosce le difficoltà a contenere la quantità di rifiuti a smaltimento a causa dei flussi turistici.
Si aggiungono inoltre 8 Comuni Ricicloni, non costieri, che superano l’80% di RD che non riescono a contenere la quantità di rifiuti a smaltimento entro 75 Kg, che ricevono una menzione perché hanno raggiunto l’obiettivo dell’80% di RD nel 2022, come da indicazioni del Piano Rifiuti regionale. Si aggiungono inoltre 8 Comuni Ricicloni Sardegna, non costieri, che superano l’80% di RD che non riescono a contenere la quantità di rifiuti a smaltimento entro 75 Kg, che ricevono una menzione perché hanno raggiunto l’obiettivo dell’80% di RD nel 2022, come da indicazioni del Piano Rifiuti regionale.
Solo 7 comuni non arrivano all’obiettivo di legge del 65% di RD, previsto dal Decreto legislativo n. 152/2006, erano 8 nel 2021. Corrispondono all’1,9% dei comuni dell’Isola e interessano il 9% della popolazione. Tra questi comuni troviamo anche Sassari, con il 61,6% di RD, gli altri sono piccoli comuni.
Un solo comune non supera il 60% di RD.
Tra i capoluoghi, Cagliari con il 74,5% di RD smaltisce 120,0 kg/abitante (-8 kg); Nuoro con l’83,9% di RD smaltisce 69,2 kg/abitante (-14,3 kg); Oristano con l’80,6% di RD smaltisce 99,6 kg/abitante (-8,3 kg); Sassari con il 61,6% di RD smaltisce 189,2 kg/abitante (-11,9 kg); Carbonia con il 76,5% di RD smaltisce 105,8 kg/abitante (-4,5 kg). Il comune di Cagliari ha adottato la tariffazione puntuale nel 2021 per le utenze domestiche, esteso a tutte le utenze nel 2022.
La Città Metropolitana di Cagliari e la Provincia di Oristano sono le sole ad aver superato il 65% di RD in tutti i comuni.
Ricordiamo, come ogni anno, che i buoni risultati nella raccolta differenziata si ottengono grazie all’impegno quotidiano dei cittadini, delle amministrazioni e dei gestori del servizio, che ogni giorno lavorano per il raggiungimento di questi risultati.
Nella foto di copertina Stefano Ciafani, presidente nazionale di Legambiente