Con il suo omaggio in musica a Grazia Deledda e le sue storie al femminile nel catalano di Alghero, Claudia Crabuzza varca confini e mari per farsi ambasciatrice della cultura sarda nel mondo: dal 15 al 22 febbraio sarà in Messico con sei concerti dove riproporrà gran parte del suo repertorio sulla spinta delle affinità elettive che la legano alla terra di Frida Kahlo ed Emiliano Zapata, Octavio Paz e Diego Rivera.
Si inizia con ben quattro concerti nella capitale, Città del Messico, in ragione della sua estensione trattandosi della città più popolosa di tutto il Nord America e della più grande di lingua spagnola del mondo. Il 15 febbraio, alle ore 20.00, a La Juanita, nel quartiere di Roma Norte, il cuore della scena artistica cittadina, scenario di febbrili aspirazioni collettive raccontate nel film Roma dal regista Alfonso Cuaròn. Il giorno dopo, il 16 febbraio, alle ore 19.00, Claudia Crabuzza sarà invece all’Istituto di Cultura Italiana, nel quartiere Coyoacàn, dove hanno vissuto a lungo Frida Kahlo e Diego Rivera, mentre il 17 febbraio, alle ore 18.00, in quel “lugar de encuentro, naturaleza y arte” che è la Casa Xitla nella periferia sud della città. I concerti nella metropoli messicana si concluderanno, il 18 febbraio, nel Barco Utopía, uno straordinario centro culturale, educativo e ricreativo che, a forma di una gigantesca nave, ospita auditorium, esposizioni museali e scuole di musica e disegni. La tournée in America di Claudia proseguirà con altri due concerti, il 20 e 22 febbraio, a Oaxaca, la capitale dell’omonimo stato del Messico, uno dei più caratteristici per quanto riguarda le tradizioni culturali, con la capitale che si erge a 1.550 metri, poco distante dal sito archeologico di Monte Albàn, dichiarato Patrimonio dell’Umanità dall’Unesco.
«È una grande emozione – ha dichiarato Claudia Crabuzza – tornare dopo tanti anni in Messico per portare la storia e la cultura della mia terra attraverso la nostra Grazia Deledda e attraverso la lingua antica della mia città, il catalano di Alghero. Spero che sia solo il primo di tanti scambi con una cultura che sento da sempre anche mia e che più di una volta ha trovato spazio nelle mie canzoni.»
La cantautrice di Alghero, in particolare, riproporrà anche in terra americana il suo gioioso ma solenne omaggio al Premio Nobel per la letteratura che nella sua opera ha trasfigurato nella dimensione mitica del simbolo l’eredità di un intero popolo: con testi di Stefano Starace e le musiche di Andrea Lubino e Fabio Manconi, in Grazia, la madre infatti dieci romanzi della grande scrittrice nuorese sono stati ridotti alla forma canzone. Ma non mancheranno gli altri brani che contraddistinguono il suo repertorio in una più che ventennale carriera. Già voce per due anni dei Tazenda, poi fondatrice e leader dei Chichimeca, la cantautrice algherese ha infatti cantato Pino Piras ma anche Violeta Parra, ha vinto il Premio Maria Carta ma anche il Premio Suns di Udine, e con il suo disco d’esordio come solista, Com un soldat, ha vinto la Targa Tenco come miglior album in dialetto, mettendo a nudo, nel catalano di Alghero, l’anima e la forza di una donna e madre in una narrazione emblematicamente al femminile.