Anche il Gal Barbagia, la Comunità Montana del Nuorese, Gennargentu, Supramonte e Barbagia e il Distretto Rurale del Nuorese, dicono “No” all’installazione di un parco eolico davanti al Corrasi e al Supramonte.
«Il nostro territorio naturalistico è ricco di biodiversità e paesaggi unici che contribuiscono al benessere della comunità locale – sostiene Paolo Puddu, presidente del Gal Barbagia – l’installazione di un parco eolico potrebbe comportare impatti significativi sull’ecosistema, compromettendo la flora e la fauna locali, nonché alterando irreversibilmente l’aspetto paesaggistico che rende il nostro territorio così speciale. Sebbene siamo consapevoli dell’importanza della transizione verso fonti di energia più sostenibili, riteniamo che sia essenziale bilanciare attentamente gli impatti ambientali con i benefici derivanti da tali progetti. Da decenni – prosegue Paolo Puddu – stiamo lavorando con le amministrazioni per creare posti di lavoro basati sul turismo attivo, non possiamo permetterci che questo lavoro venga vanificato da un enorme parco eolico. Per questo, unitariamente alle amministrazioni locali, vogliamo metterci in agitazione per portare avanti una battaglia che impedisca la realizzazione di questo progetto.»
«La Comunità Montana del Nuorese è impegnata nella salvaguardia e nella valorizzazione del nostro patrimonio naturalistico e culturale – dichiara il presidente Marco Ziranu – a nome della Comunità Montana e degli 8 comuni che ne fanno parte (Dorgali, Fonni, Mamoiada, Oliena, Orani, Orgosolo, Orotelli, Ottana) riteniamo che la realizzazione di parchi eolici nei nostri territori comprometta la bellezza e l’equilibrio che noi invece vogliamo tutelare. L’installazione di turbine eoliche, senza nessun tipo di concertazione e valutazione con chi il territorio lo vive, snatura tutte quelle che sono le nostre idee e i nostri progetti. È necessario trovare un equilibrio tra la promozione delle energie rinnovabili e la preservazione dell’ambiente montano, garantendo soluzioni in linea con il nostro impegno per uno sviluppo sostenibile.»
Antonio Caria