Salvatore Naitza, nato a San Nicolò Gerrei nel 1932 e scomparso prematuramente nel 1996, è stato stimato storico d’arte e allievo del professor Corrado Maltese. Dopo la laurea all’Università di Cagliari si dedica intensamente alla ricerca, base proficua e di crescita della vita intellettuale e di docenza universitaria. S’interessa energicamente e con fervore allo studio della contemporaneità dell’arte in Sardegna; frequenta costantemente e segue innumerevoli artisti, con l’abilità di storico rigoroso e da critico attento alle tendenze ed idealità. Opera scelte critiche di grande apertura per valorizzare l’universo sardo nella contestualità internazionale. Ha curato e pubblicato basilari lavori su eccelsi interpreti sardi dell’arte come Antonio Ballero, Mario Delitala, Salvatore Fancello, Carmelo Floris, Foiso Fois e Costantino Nivola; diversi i volumi di assoluto interesse per architettura e arte, si segnala Architettura dal tardo ‘600 al classicismo purista (Ilisso Edizioni) e il prezioso volume sui 25 anni di ricerca artistica in Sardegna, frutto critico sulle mostre avanguardiste alla galleria internazionale nuorese Chironi 88 di Sandrina Piras.
Il pensiero critico e la biografia umana ed intellettuale di Salvatore Naitza è stata ricordata a Cagliari alla Mediateca del Mediterraneo. L’incontro, seguito da un numeroso pubblico, da docenti, critici d’arte, giornalisti e da tantissimi artisti cagliaritani, sassaresi e da Nuoro con la significativa presenza della decana dell’astrattismo Rosetta Murru (alunna dell’avanguardista Mauro Manca, a cui lo stesso Salvatore Naitza aveva rivolto attenzione critica nel 1957 per l’opera Ombra del mare sulla collina, in sintonia con la ricerca artistica internazionale ma provocatoria e incomprensibile a tanti critici ed artisti sardi) e della fiber art Nietta Condemi De Felice, si caratterizza subito emotivamente e in modo coinvolgente con gli interventi introduttivi di Maria Dolores Picciau, assessore della Cultura del comune di Cagliari e di Maria Grazia Scano Naitza, moglie di Salvatore.
Dopo i saluti e ringraziamenti istituzionali, l’assessore Maria Dolores Picciau ha sottolineato il necessario e meritato ricordo dovuto «ad una persona straordinaria, di alto profilo professionale, intellettuale e disponibile gentiluomo che ha contribuito in modo rilevante a far conoscere la storia dell’arte in Sardegna».
Un prolungato e immediato applauso ha riempito la Sala Conferenze alla proposta dell’amministratrice comunale che auspica, attraverso una popolare raccolta di firme, la dedica di una via cittadina ed un’aula universitaria a Salvatore Naitza; tante le spontanee e ideali adesioni già registrate a sostegno.
La professoressa Maria Grazia Scano Naitza ha rievocato con emozione, dolcezza ed estrema lucidità la comunanza di studi, di pubblicazioni ed intenso lavoro svolto in sintonia con il marito Salvatore. Ringraziato quanti hanno finora valorizzato il critico-studioso, come figura centrale del movimento culturale sardo, e particolarmente per l’omaggio di Wanda Nazzari, presente in sala, tenuto al Centro Culturale Man Ray e l’intitolazione di una piazza, con scultura litica di Pinuccio Sciola, nel natio San Nicolò Gerrei.
I qualificati contributi di Mauro Salis, Lucia Siddi, Gianni Murtas e Anna Pau, su alcuni punti fondamentali dell’opera di Salvatore Naitza, hanno fatto emergere ed evidenziato il determinante e nuovo contributo interpretativo conferito alla cultura artistica sarda, proiettata in una rete di significativi scambi culturali e di memoria storica. Allo studioso di Pauli Gerrei va riconosciuto il grande merito di aver ampliato il concetto della bellezza culturale, di ricerca-ricostruzione e valorizzazione dei movimenti artistici sardi della contemporaneità. Alla Mediateca del Mediterraneo è stato seminato un prezioso seme sulla più diffusa conoscenza dell’inobliabile Salvatore Naitza, geniale e carismatico professore di ricca umanità.
Cristoforo Puddu