Sono passati quasi tre anni dal terribile incendio che ha devastato il Montiferru oer tre giorni e tre notti in quel terribile luglio 2021. Ettari di foresta e pascoli dalla montagna al mare andati in fumo, aziende agricole e una comunità intera in ginocchio davanti alla ferita profonda di un territorio. Dopo quell’evento drammatico, il regista cagliaritano Enrico Pau ha seguito con una troupe le stagioni del fuoco, ascoltato le voci, sentito i canti, assistito, dopo il dolore, al miracolo della natura che rinasce: il documentario “L’ombra del fuoco – S’umbra ‘e su fogu”, dopo aver girato per diversi festival cinematografici torna a Cagliari giovedì 4 aprile alle 19 per una proiezione a Su Tzirculu, in via Molise 58, alla presenza del regista, di Gianluigi Bacchetta, professore di botanica all’Università di Cagliari, e Mauro Tetti, autore dei testi insieme a Ettore Cannas, Alberto Capitta, Alessandro De Roma e allo stesso Enrico Pau.
Il film è prodotto da Lucrezia Degortes per associazione culturale Arvèschida e Isre – Istituto Regionale Etnografico, in associazione con Antioco Floris per l’Università degli Studi di Cagliari. La voce narrante e le traduzioni in sardo sono di Giuseppe “Bosco” Falchi; hanno partecipato al documentario Gianluigi Bacchetta, Giovanni Sechi, Giuseppe “Bosco” Falchi, Sos Cantores di Cuglieri e gli operai della Agenzia Forestas “Pabarile” Santu Lussurgiu.
Enrico Pau racconta con questo film ciò che è rimasto dopo l’incendio che ha sfregiato gli stessi territori già devastati dal fuoco quarant’anni prima: il paesaggio è nero, l’equilibrio della natura appare compromesso, l’economia dei luoghi sconvolta, le persone che camminano per le strade, che si incontrano in mezzo agli uliveti secolari, ai boschi bruciati, intorno all’Ulivo Millenario sembrano fantasmi; molti piangono. Questa ferita è profonda, perché affonda nella memoria, è come se qualcuno avesse perso di colpo tutte le fotografie della sua famiglia, non potesse più vedere il volto di sua madre, di suo padre. È una tragedia collettiva con tante sofferenze individuali. Eppure in mezzo a quella desolazione si sente inaspettato il canto delle cicale.
Il film ha ricevuto il Premio Antropocene MUSE al Trento Film Festival 2023.
La serata è organizzata dall’associazione culturale Terra Atra; ingresso 5 euro con tessera Csain.