Emissioni di gas serra in continuo aumento, temperature ai massimi storici noti e oceani mai così caldi dall’inizio delle misurazioni. La crisi climatica ha effetti enormi sul Pianeta e sull’alta quota, e quello che sta accadendo in montagna – l’assenza di neve, la fusione dei ghiacciai – manifesta già effetti importanti anche a valle e sulle coste, incidendo sulla siccità e sull’innalzamento dei mari. L’emergenza riguarda tutti ed è sempre più urgente intervenire con azioni concrete e politiche di adattamento al cambiamento climatico: se sapremo cogliere le opportunità e praticare una giusta ed equa transizione ecologica potremo ottenere risultati importanti non soltanto di carattere ambientale, ma anche economico e sociale.
Dopo un incontro dedicato a Confindustria, tenutosi ieri nella sede di Cagliari, oggi il climatologo Daniele Cat Berro (Società Meteorologica Italiana) ha chiuso il suo breve quanto prezioso tour in Sardegna ospite del comune di Villaputzu, dialogando con gli studenti del Liceo Scientifico “Giordano Bruno”, che hanno illustrato progetti e indagini condotte in ambito scolastico, e col musicista Paolo Fresu. Un confronto profondo ed emozionante tra mondi diversi uniti un fattore comune: la consapevolezza di dover accelerare il passo, con coraggio e determinazione, agendo a tutti i livelli ciascuno per le proprie competenze e responsabilità.
Il solco lungo il quale camminare è quello tracciato nel 1992 al Summit della Terra di Rio, con la costituzione della Convenzione Quadro Onu sui Cambiamenti Climatici (Unfccc) e l’avvio dei negoziati internazionali che anno dopo anno puntano a migliorare il laborioso e articolato (ma indispensabile) percorso verso la decarbonizzazione dell’economia. A tal proposito la recente Cop28 di Dubai, pur tra molti compromessi al ribasso, ha finalmente messo nero su bianco l’assoluta necessità di allontanarsi (transitioning away) dai combustibili fossili, anche se con impegni concreti ancora poco definiti.
Gli anni da qui al 2030, come ha evidenziato l’ultimo rapporto dell’IPCC – Intergovernmental Panel on Climate Change, saranno cruciali per poter contenere il surriscaldamento del pianeta entro la soglia critica di 1.5°C.
A tal fine sarà fondamentale abbattere la combustione di prodotti fossili, incrementare la produzione di energia da fonti rinnovabili, favorire l’efficienza nell’uso dell’energia; obiettivi ambiziosi, tecnologicamente ed economicamente possibili.