«Il riordino degli enti locali, con l’espansione della Città metropolitana di Cagliari, è un grosso rischio. Auspichiamo non si possa arrivare ad una babele di realtà, che si differenziano per cultura e storia, con il pericolo che non possa esserci una strategia comune su diversi settori.»
E’ l’opinione del presidente del Consiglio comunale di Cagliari, Edoardo Tocco, che aggiunge un altro fattore negativo sull’ingrandimento dell’organismo intermedio, con il passaggio da 17 a 72 Comuni: «Un grosso azzardo che andrebbe a snaturare la filosofia dell’ente di area vasta, concepito per collimare le esigenze dei centri a ridosso del capoluogo isolano. Si consideri, ad esempio, la partita sulla mobilità e sui trasporti all’interno dei paesi nella cintura dell’hinterland cagliaritano – spiega – Non solo. Questo incremento porterebbe un peso maggiore sul sindaco metropolitano, che già deve governare una realtà complessa».
E’ l’opinione del presidente del Consiglio comunale di Cagliari, Edoardo Tocco, che aggiunge un altro fattore negativo sull’ingrandimento dell’organismo intermedio, con il passaggio da 17 a 72 Comuni: «Un grosso azzardo che andrebbe a snaturare la filosofia dell’ente di area vasta, concepito per collimare le esigenze dei centri a ridosso del capoluogo isolano. Si consideri, ad esempio, la partita sulla mobilità e sui trasporti all’interno dei paesi nella cintura dell’hinterland cagliaritano – spiega – Non solo. Questo incremento porterebbe un peso maggiore sul sindaco metropolitano, che già deve governare una realtà complessa».
Ecco quindi il richiamo del responsabile dell’Aula di palazzo Bacaredda: «E’ indubbio che la riforma delle autonomie locali, anche in base al fallimento della riforma costituzionale, sia un tema da affrontare. Sarebbe comunque irrazionale ed illogico estendere il perimetro dell’area vasta, che ha ormai un suo assetto definito, con il rischio di disperdere anche risorse strategiche – conclude Edoardo Tocco, che annuncia anche la volontà di avviare un confronto dell’assemblea cittadina con l’assessore regionale Quirico Sanna -, Si pensi piuttosto ad un ritorno all’indietro con il ripristino della vecchia provincia, senza i centri della Città metropolitana, con poteri ben definiti su trasporti, ambiente, viabilità e scuole. Occorre inoltre pensare ad una rappresentatività eletta in maniera democratica, senza scelte politiche che possano escludere i diversi territori dalle decisioni»