Sarà domani in Sardegna, la vice ministra dell’istruzione Anna Ascani. Per l’occasione si terrà, alle 10.30, un sit-in piazza Giovanni XXIII del Coordinamento Precari Scuola Sardegna.
«Vogliamo mettere in evidenza – spiegano dal Coordinamento Precari Scuola Sardegna – la situazione della scuola in Sardegna e dei suoi 5.000 docenti precari. Il problema del dimensionamento, che ha portato negli ultimi anni alla chiusura di centinaia di plessi oggi è più che mai evidente; è necessaria una norma che tenga conto delle reali peculiarità territoriali della Sardegna e non solo a causa dell’emergenza.»
Il loro è un no convinto all’attuazione della Call Veloce che, ribadiscono, «causerà la graduale sostituzione dei docenti precari Sardi con docenti provenienti da altre regioni d’Italia. I 5.000 precari Sardi in questi anni non hanno avuto la possibilità di abilitarsi e specializzarsi e quindi partecipare ai concorsi precedenti».
Le loro perplessità riguardano anche la riapertura in sicurezza delle scuole e la mancanza di una data dei concorsi.
«Inoltre – ribadiscono dal Coordinamento Precari Scuola Sardegna -, in questi giorni scade l’iscrizione per i docenti alle Graduatorie Provinciali per le Supplenze (GPS) e contemporaneamente scadono le iscrizioni ai concorsi scuola. Si stima che le domande inviate al sistema raggiungeranno la cifra di 1 milione. Ad oggi il sistema informatico del Ministero è bloccato, si registrano migliaia di anomalie ed errori e l’impossibilità di concludere l’iscrizione. Il Ministero dimostra di non essere in grado di gestire le procedure che propone, non ci sa dire come riapriremo le scuole, non ci sa dire come garantirà insegnanti in cattedra a settembre. Ci sa solo parlare di banchi a rotelle.»
«La nuova tabella titoli per la valutazione dei punteggi delle supplenze, prodotta con ordinanza ministeriale e senza alcun passaggio in Parlamento contiene – denunciano dal Coordinamento Precari Scuola Sardegna -, delle svalutazioni del punteggio dei precari storici. Dopo 15 anni di validità i titoli artistici, i master, i servizi atipici, non verranno più valutati in modo retroattivo. Questa formazione è costata ai precari denaro e tempo. Il fatto che non venga più valutata manderà in fondo alle graduatorie centinaia di precari che potrebbero non riuscire a lavorare il prossimo anno. Il Ministero sta giocando con il lavoro e la vita di migliaia di madri e padri di famiglia.»
«Noi pensiamo – concludono dal Coordinamento Precari Scuola Sardegna -, che sia ora per la Sardegna il momento di pretendere di poter formare ed assumere il personale scolastico di cui ha bisogno senza importarlo da altre regioni, attraverso l’istituzione di Percorsi Abilitanti Regionali riservati a docenti che hanno prestato servizio in Sardegna. Su questa ed altre proposte stiamo lavorando dallo scorso tavolo sulla scuola, tenutosi il 17 giugno, con una serie di proficui incontri con l’assessore della Pubblica Istruzione Andrea Biancareddu ed il suo staff tecnico.»
«Vogliamo mettere in evidenza – spiegano dal Coordinamento Precari Scuola Sardegna – la situazione della scuola in Sardegna e dei suoi 5.000 docenti precari. Il problema del dimensionamento, che ha portato negli ultimi anni alla chiusura di centinaia di plessi oggi è più che mai evidente; è necessaria una norma che tenga conto delle reali peculiarità territoriali della Sardegna e non solo a causa dell’emergenza.»
Il loro è un no convinto all’attuazione della Call Veloce che, ribadiscono, «causerà la graduale sostituzione dei docenti precari Sardi con docenti provenienti da altre regioni d’Italia. I 5.000 precari Sardi in questi anni non hanno avuto la possibilità di abilitarsi e specializzarsi e quindi partecipare ai concorsi precedenti».
Le loro perplessità riguardano anche la riapertura in sicurezza delle scuole e la mancanza di una data dei concorsi.
«Inoltre – ribadiscono dal Coordinamento Precari Scuola Sardegna -, in questi giorni scade l’iscrizione per i docenti alle Graduatorie Provinciali per le Supplenze (GPS) e contemporaneamente scadono le iscrizioni ai concorsi scuola. Si stima che le domande inviate al sistema raggiungeranno la cifra di 1 milione. Ad oggi il sistema informatico del Ministero è bloccato, si registrano migliaia di anomalie ed errori e l’impossibilità di concludere l’iscrizione. Il Ministero dimostra di non essere in grado di gestire le procedure che propone, non ci sa dire come riapriremo le scuole, non ci sa dire come garantirà insegnanti in cattedra a settembre. Ci sa solo parlare di banchi a rotelle.»
«La nuova tabella titoli per la valutazione dei punteggi delle supplenze, prodotta con ordinanza ministeriale e senza alcun passaggio in Parlamento contiene – denunciano dal Coordinamento Precari Scuola Sardegna -, delle svalutazioni del punteggio dei precari storici. Dopo 15 anni di validità i titoli artistici, i master, i servizi atipici, non verranno più valutati in modo retroattivo. Questa formazione è costata ai precari denaro e tempo. Il fatto che non venga più valutata manderà in fondo alle graduatorie centinaia di precari che potrebbero non riuscire a lavorare il prossimo anno. Il Ministero sta giocando con il lavoro e la vita di migliaia di madri e padri di famiglia.»
«Noi pensiamo – concludono dal Coordinamento Precari Scuola Sardegna -, che sia ora per la Sardegna il momento di pretendere di poter formare ed assumere il personale scolastico di cui ha bisogno senza importarlo da altre regioni, attraverso l’istituzione di Percorsi Abilitanti Regionali riservati a docenti che hanno prestato servizio in Sardegna. Su questa ed altre proposte stiamo lavorando dallo scorso tavolo sulla scuola, tenutosi il 17 giugno, con una serie di proficui incontri con l’assessore della Pubblica Istruzione Andrea Biancareddu ed il suo staff tecnico.»
Antonio Caria