Terzo appuntamento con il progetto AIRCampus, attivato grazie alla collaborazione tra l’Università degli Studi di Cagliari e l’AIRC, nato con l’obiettivo di coinvolgere studenti e studentesse di UniCA sul tema della salute ambientale e salute umana.
Nell’aula 1 della facoltà di Scienze economiche, giuridiche e politiche si è svolto ieri il seminario dal titolo: “Comunicare la salute nei social media: il ruolo degli influencer”, che ha visto protagonisti Roberta Villa, giornalista scientifica e Linda Lombi dell’Università Cattolica Sacro Cuore di Milano.
Il dibattito, ospitato e moderato dal docente di UniCa Alessandro Lovari, si è articolato secondo una prospettiva multiattori e multidisciplinare attraverso la competenza della giornalista scientifica Roberta Villa che ha raccontato la sua esperienza diretta relativamente alla presenza sui social media ed è stata occasione per presentare una ricerca della professoressa Linda Lombi dell’Università Cattolica Sacro Cuore di Milano sul tema dei medici influencer, in particolar modo nell’ambito della ginecologia, che ha messo in luce diversi modelli da un modello più legato a una divulgazione 2.0 ad altri più invece spinti verso le logiche di mercificazione della salute e di vetrinizzazione dello stesso professionista della salute.
Il professor Alessandro Lovari racconta l’obiettivo dell’incontro: «Il seminario ha affrontato il tema dei digitali influencer nell’ambito della comunicazione della Salute mettendo in evidenza come da un lato gli influencer, cioè questi nuovi attori on-line in grado di avere un alto capitale di celebrità e un alto numero di follower e di autorevolezza, hanno toccato e affrontato nelle loro narrazione i temi della salute, soprattutto, durante la pandemia da Covid-19, portando quindi una nuova ribalta social alle tematiche della salute e della sanità. Dall’altra la pandemia e il lockdown hanno portato molti medici e operatori sanitari a cercare visibilità all’interno degli stessi spazi social dove gli influencer si trovano ad operare. Tutto questo ci conduce a riflettere sulle forme di ibridazione tra medici in rete e influencer che toccano i temi della salute».