L’intervento di replica della presidente della Regione, Alessandra Todde, a seguito della discussione in Consiglio regionale sulle dichiarazioni programmatiche sul programma di governo.
Di seguito la traccia del suo intervento.
Signor Presidente, onorevoli Consigliere e Consiglieri, Signori Assessori e Assessore della Giunta, per prima cosa permettetemi di ringraziare tutte le colleghe e i colleghi intervenuti in aula.
Ho ascoltato con molta attenzione i vostri interventi: ogni contributo è prezioso, ogni analisi fatta è legittima ma ogni interpretazione è politica.
Parole a vuoto, demagogia, libro dei sogni, superficialità, ingenuità, incompetenza, mancanza di visione, di idee e di progettualità. Queste sono alcune delle parole più utilizzate da alcuni esponenti della minoranza che hanno evidenziato quanto le mie dichiarazioni programmatiche siano state ritenute inadeguate o insufficienti.
Certo non ho utilizzato “un filo d’orbace capace di tessere tutte le specifiche tematiche del programma” come hanno fatto miei autorevoli predecessori ma le mie dichiarazioni programmatiche hanno un vantaggio: la loro semplicità le rende comprensibili, controllabili, concrete. Uno schema semplice da utilizzare nel futuro per controllare l’avanzamento del nostro patto con i cittadini. Per misurare il nostro impegno e la nostra efficacia.
Non viene spiegato il come è stato detto. Non era questo il mio obiettivo. Ciò che invece volevo era riprendere il programma condiviso con coloro che hanno deciso di darci fiducia e ribadirlo come un impegno formale davanti al consiglio. Riprendere una visione di Sardegna che è stata premiata dagli elettori, perché se siamo qui a governare la nostra amata regione è perché i numeri sono numeri e dicono che ne abbiamo diritto. E mi fa piacere che alcuni esponenti della minoranza lo abbiano ritenuto un programma condivisibile ed ambizioso. A dimostrazione che ci confronteremo, a volte anche aspramente sul come realizzarlo, ma non ci saranno divisioni pregiudiziali o ideologiche su cosa realizzare.
Vorrei con questa replica chiarire i dubbi di metodo e di merito che sono stati sollevati.
Abbiamo giurato il nove di aprile scorso e la Giunta si è presentata al cospetto di questo Consiglio al completo. E così, mentre la scorsa legislatura, nel primo mese si lavorava a ranghi ridotti con un terzo degli assessori ed i risultati del primo mese non sono degni di nota, questa giunta si è riunita sette volte, approvando diverse decine di delibere e ritirandone altre della precedente legislatura e proponendo un disegno di legge.
Sono orgogliosa della nostra Giunta e dei suoi assessori e certo, non è facile ascoltare giudizi di mediocrità quando nella precedente Giunta si sono raggiunte delle vette di competenza così elevate. E mi sorprendo dello scandalo suscitato da un assessore alla Sanità non sardo.
Considerata la situazione della sanità sarda, con i bilanci mancanti di tutte le ASL dal 2022, che non trasmette i dati ad Agenas per il monitoraggio sempre dal 2022 non mi pare che essere sardi abbia fatto la differenza.
Mi auguro saremo giudicati in modo leale e onesto dai fatti e dai risultati che saremo capaci di portare a casa.
Abbiamo strutturato i nostri uffici utilizzando la legislazione vigente, e costruito così la nostra squadra. Alcuni di voi hanno parlato di maxi-staff e di compensi omettendo di ricordare che la legge vigente è stata ereditata dalla precedente legislatura. Ma voglio rassicurarvi: useremo le figure funzionali al lavoro che dobbiamo svolgere e molte non le nomineremo. Una nota di colore sul compenso del segretario generale: è strutturato con un fisso (più basso dei suoi predecessori) ed un variabile che prenderà solo ad obiettivi chiari e raggiunti. A differenza del passato dove il variabile veniva suddiviso mensilmente ed incassato indipendentemente dal raggiungimento degli obiettivi di fine anno.
E adesso andiamo al merito.
Voglio partire dall’asse programmatico che più risposte deve dare ai sardi, la Sanità.
Abbiamo ereditato due anni, ricordiamo, senza bilanci e dati non trasmessi, un possibile taglio ai fondi del PNRR gia programmati di 47 milioni. Abbiamo passato il primo mese a smontare e censire i danni lasciati, inclusa la delibera sui nuovi ospedali mentre il nostro fondo di sviluppo e coesione rischia di perdere decine di milioni per la ristrutturazione degli ospedali che non sono stati programmati.
Nel frattempo, però abbiamo approvato l’adozione del programma di rilevazione e gestione delle infezioni in ambito chirurgico ed il piano di potenziamento della rete regionale di cure palliative. Abbiamo dato il via libera alla riapertura dei termini del procedimento di accreditamento delle strutture sanitarie destinate all’erogazione di cure domiciliari e alla programmazione della spesa pluriennale per il programma di potenziamento dei servizi di telemedicina previsti nel Piano nazionale di ripresa e resilienza. Abbiamo deliberato i finanziamenti per i centri antiviolenza, due milioni. E questi sono solo i primi interventi tra quelli che abbiamo programmato. Raccontare quanto è stato possibile fare nel primo mese costruisce una metrica concreta e reale e racconta di come stiamo ricostruendo la fiducia con i cittadini.
E sono orgogliosa che l’assessore alla Sanità, in queste settimane di lavoro, abbia incontrato anche la dottoressa Irene Testa, Garante regionale per le persone sottoposte a misure restrittive della libertà personale. Perché anche nelle carceri la sanità è un diritto inalienabile, così come per ciascun cittadino.
Adesso dobbiamo con urgenza approvare i bilanci, riorganizzare le ASL ed il centro prenotazioni su base territoriale e dedicare risorse per permettere un numero maggiore di visite specialistiche in prossimità dei territori di necessità. Quali risorse? Per esempio, parte di quelle che la giunta precedente non è riuscita a programmare. E sono molte. Questo avrà un impatto concreto sulle liste d’attesa.
I problemi da affrontare sono tanti, soprattutto nei territori, e dobbiamo risolverli in fretta. Anche se nessuno di noi ha la bacchetta magica e quindi bisognerà lavorare molto e soprattutto di squadra con tutti i protagonisti del servizio sanitario.
Sul tema trasporti, qualcuno ha detto che l’attuale giunta ha addirittura fatto peggio rispetto alla precedente. Una bugia. E anche su questo voglio fare chiarezza. Per riprendere quel concetto di onestà cosi tanto sottolineato dall’onorevole Schirru nel suo intervento.
Il nuovo bando per la continuità territoriale è stato realizzato prima del giuramento dei consiglieri e dell’insediamento della giunta con il modello di continuità vigente, nello specifico il 4 aprile. Non perché gli uffici siano impazziti ma perché era l’unica soluzione possibile, visto che l’attuale affidamento del servizio di continuità territoriale scadrà ad ottobre 2024 e vi erano delle scadenze da rispettare.
Riaprire le trattative sia con il Ministero dei Trasporti che con la Commissione Europea (che sarà rinominata a seguito delle elezioni europee di giugno) e rispettare la normativa dell’UE che prevede che i bandi debbano essere pubblicati almeno sei mesi prima dell’avvio del servizio non era compatibile con la data del 26 Ottobre 2024.
Quindi, visti i tempi necessari per modificare il bando per la continuità territoriale, non c’era una reale alternativa alla soluzione da noi adottata allo scopo di evitare l’interruzione del servizio, come ha già ben chiarito l’assessora dei trasporti Barbara Manca, mentre il nuovo modello – a cui gli uffici dell’assessorato stanno già lavorando – non potrà partire prima dell’ottobre 2025.
Entrando nel merito del budget finanziario stanziato, si tratta di 26,5 milioni per un periodo di un anno. In quello precedente venivano stanziati 48 milioni, ma per un periodo di 20 mesi. Facendo le dovute proporzioni, la differenza è di circa 2,3 milioni in meno su base annua, differenza prevista per via della riduzione delle compensazioni dei costi dovute dalla Regione alle compagnie aeree. Le compensazioni sono inferiori anche grazie ai maggiori ricavi avuti dalle compagnie in seguito all’aumento dei passeggeri trasportati nel 2023. Vogliamo inoltre che il nuovo regime di continuità territoriale venga accompagnato da un sistema di aiuti sociali, che prevede il rimborso parziale dei biglietti aerei per gli studenti, i lavoratori e gli over 65. Stiamo lavorando affinché questo provvedimento possa essere esteso anche ad altre categorie di viaggiatori in modo da migliorare ulteriormente il servizio per i cittadini.
Il mio rapporto con le organizzazioni sindacali ha segnato tutta la mia attività politica a partire dai miei ruoli di governo. E proprio i sindacati sono testimoni del lavoro sinergico che è stato fatto sulle crisi industriali durante i miei due mandati al Ministero. Una fra tutte: la vertenza Porto Canale. Abbiamo istituito l’agenzia dei lavoratori portuali, allo scopo di tutelare le loro professionalità e mantenere viva la speranza di una ripresa delle attività di un asset strategico per lo sviluppo economico del territorio. Il prossimo 23 maggio, ho proposto alle organizzazioni sindacali di incontrarci per discutere assieme delle priorità per la Sardegna per proseguire un rapporto assodato, avendole ascoltate ed incontrate in molteplici occasioni durante la campagna elettorale. Lo stesso farò, nelle prossime settimane e insieme agli assessori di competenza, con le associazioni di categoria, che svolgono un ruolo importantissimo per la nostra regione.
Sulla transizione energetica abbiamo le idee chiare. Vogliamo abbattere le emissioni entro il 2040, lo abbiamo dichiarato. Ma vogliamo che lo sviluppo sulle rinnovabili sia guidato dalla nostra regione e crei benefici principalmente per i sardi e le imprese sarde e non per gli speculatori. Con la consapevolezza che dobbiamo superare due centrali a carbone e che il gas è necessario come energia di transizione. Per questo vogliamo creare la Società Energetica Sarda con la forma di multiutility, mutuando l’esempio di regioni che hanno già portato avanti questa scelta, come ad esempio l’Emilia-Romagna o il Trentino. Siamo consapevoli che per contrastare la speculazione sulle fonti rinnovabili serve una chiara identificazione di dove dislocare gli impianti. Il governo ha violato il principio di leale collaborazione: è in ritardo di due anni e mezzo sulle aree idonee e questo ha creato un vuoto legislativo che ha favorito la speculazione. Siamo anche consapevoli che per colmare questo vuoto normativo saranno necessarie misure urbanistiche e paesaggistiche complesse che dovranno attraversare l’iter di approvazione del consiglio. Per questo serve tempo. E questo tempo intendiamo guadagnarlo con il disegno di legge che abbiamo proposto.
Per quanto riguarda il gas, vogliamo certezza sui punti di rigassificazione e sui depositi e vogliamo che l’impatto di una infrastruttura di collegamento sia commisurato ad un contesto di transizione. Ma siamo consapevoli che questo combustibile fossile debba essere usato nel contesto industriale per la transizione e che le infrastrutture siano necessarie. Nel 2020, le infrastrutture Sarde per il gas sono state incluse nella rete nazionale con il riconoscimento del prezzo unico nazionale all’ingrosso. Dobbiamo adesso completare il processo con un nuovo piano energetico e regole che diano chiarezza complessiva si passi della transizione.
Per discutere di questi aspetti vedrò il 21 di maggio a Roma il ministro dell’ambiente e della sicurezza energetica Pichetto-Fratin.
Stiamo affrontando la siccità che sta colpendo la nostra isola e la conseguente crisi idrica con l’apporto di tutti gli attori coinvolti dalla cabina di regia dell’autorità di bacino.
La delibera dei giorni scorsi è frutto di questo confronto.
Si è realizzato il passaggio delle acque dal Tirso al Flumendosa attraverso i pompaggi, acque che altrimenti sarebbero finite in mare.
Abbiamo convocato il comparto più a rischio per le risorse dedicate all’agricoltura, quello di Posada, servito dall’invaso Maccheronis, per condividere con il consorzio di bonifica ed i Sindaci le azioni per non mettere a rischio anche l’utilizzo civile ed industriale dell’acqua e per gestire l’emergenza sull’agricoltura e sull’allevamento.
Abbiamo lavorato per anticipare di un mese il piano antincendio, che è stato presentato il primo di maggio, nonostante l’eredità ricevuta sui mezzi aerei fosse davvero deficitaria. Abbiamo incontrato il responsabile nazionale della protezione civile nazionale Curcio, che ci ha rassicurato sulla disponibilità dei mezzi della protezione civile nazionale e ci siamo assicurati con i nuovi bandi di gara due ulteriori elicotteri super puma e un elitanker.
L’onorevole Talanas ha fatto riferimento al progetto Einstein Telescope, fondamentale per lo sviluppo della Sardegna centrale. E’ mia intenzione creare una cabina di regia sotto la presidenza per coordinare le iniziative relative e promuoverle nel modo migliore. E di strutturare un masterplan di investimenti per la Sardegna centrale per fare in modo che questa infrastruttura non sia l’ennesima cattedrale nel deserto. Sono già in contatto con la ministra Bernini e il presidente nazionale di INFN Zoccoli con cui farò un punto il 21 di Maggio.
Vorrei chiarire anche un aspetto che è stato sollevato da molti interventi e cioè quello del comparto unico regionale. Ho preso un impegno in campagna elettorale. Lo ha preso tutta la sua coalizione ed intendiamo essere conseguenti. Cosi come nel coinvolgimento degli organi rappresentativi dei comuni ANCI e CAL, come ricordato dall’onorevole Urpi.
Il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, in questi anni ha più volte espresso messaggi di fiducia e speranza verso i giovani e la Generazione Z. Contrariamente alle percezioni di disorientamento e inerzia spesso attribuite ai giovani, Mattarella ha sottolineato il ruolo cruciale che la GenZ gioca nel presente e nel futuro del Paese. Ha evidenziato che eventuali sentimenti di smarrimento tra i giovani sono in parte responsabilità degli adulti, che non sempre offrono riferimenti chiari e solidi. E basandomi proprio sul senso di responsabilità che dovrebbe toccarci tutti, mi domando come sia possibile che più passano gli anni e meno la politica investe sui ragazzi e sulle ragazze. E quando lo fa, spesso, è oggetto di attacchi e critiche.
Colleghe e colleghi, noi vogliamo invertire questa rotta rendendo la Sardegna una terra attrattiva in cui potersi costruire un futuro. E non più una Regione in cui crescere per poi soltanto fuggire senza più tornare.
I giovani sono al centro della nostra agenda. Lo sono sempre stati e accolgo con piacere la richiesta di confronto da parte delle opposizioni. Sono al centro delle mie dichiarazioni per i trasporti e la mobilità, per la scuola, per la formazione ed il lavoro, per l’impresa, per l’abitare, per la loro crescita culturale e sportiva, per la loro partecipazione politica.
Sono convinta che tutto il nostro lavoro debba essere rivolto soprattutto a loro. Perché non è mai tardi per dire ai nostri giovani che possiamo cambiare questa Regione e questo Paese. Che il presente e il futuro appartengono a loro. Contano le motivazioni. E come diceva Borges, contano i legami.
Sono sincera, on. Floris, mi ha fatto sorridere il suo commento sulle donne. Pensi che il Fondo Imprenditoria Femminile, che porta la mia firma, ha aiutato tantissime donne sarde a fare impresa. Ho dedicato la mia vittoria a tutte le donne sarde, ho dedicato l’8 marzo a tutte le ragazze che devono poter essere libere di realizzare i propri sogni e talenti soprattutto qui, nella nostra isola. In Sardegna il cambiamento è arrivato grazie alle donne. E alle donne voglio dedicare il mio impegno e la mia attenzione. Ne approfitto per ribadire anche qui un tema che per me non è trascurabile: in Sardegna non permetteremo venga calpestato in nessun modo il corpo delle donne e vigileremo affinché ogni forma di ingiustizia non sia nascosta.
Permettetemi anche, a nome di tutta la Giunta, di esprimere vicinanza alla famiglia Berlinguer. Vandalizzare una tomba è uno dei gesti più vigliacchi e vergognosi che si possano fare. Lo sfregio alla sua memoria, a 40 anni dalla sua scomparsa, rafforza ancora di più la battaglia che le Istituzioni devono condurre contro ogni deriva autoritaria. E mi fa piacere che tutte le forze politiche abbiano condannato in modo netto questa azione così deprecabile.
Mi ha colpito che lei onorevole Meloni si sia augurato che il mio governo della Sardegna sia diverso dal nulla che ha caratterizzato la mia attività al Governo del paese ed in Parlamento.
La deluderò. È proprio con lo stesso metodo che mi ha permesso di salvare migliaia di posti di lavoro, diverse centinaia anche in Sardegna, risolvere 70 tavoli di crisi e creare uno strumento per la gestione delle crisi d’impresa come il fondo salvaguardia, che il suo ministro sta usando largamente, con lo stesso metodo che ha convinto i suoi colleghi sardi di maggioranza in Parlamento a proporre un mio emendamento per salvare L’ET da un impianto eolico che avrebbe reso impossibile il progetto, che intendo governare la Sardegna.
Voglio concludere augurando buon lavoro al Consiglio, alla Giunta e a tutti noi.