Ossi ha ospitato un convegno dedicato alle pari opportunità e ai Comitati Unici di garanzia, organizzato in sinergia tra le Unioni dei Comuni del Coros, dell’Anglona e della Bassa Valle del Coghinas.
Dopo i saluti di rito dei due presidenti delle Unioni, per il Coros Cristian Budroni e per l’Anglona Giovanni Ligios, e del padrone di casa, il sindaco Pasquale Lubinu.
La consigliera di Parità dell’Emilia Romagna, dottoressa Sonia Alvisi, ha portato sul tavolo la sua esperienza come consigliera dal 2018, e le sue battaglie legali come pubblico ufficiale. Sullo strumento Family Audit è intervenuta invece la dottoressa Valentina Cherubini, consulente organizzativa abilitata Family audit per benessere e welfare, auditor interno 125 parità di genere.
«Attraverso gli obiettivi del Family audit – ha spiegato Valentina Cherubini – si vuole promuove la diffusione della parità di genere negli ambienti di lavoro incentivando l’adozione di azioni concrete al fine di ridurre il divario di genere.»
Ad illustrare il protocollo Family Audit in Sardegna e le esperienze avviate con i comuni e aziende isolane è la dottoressa Eleonora Cesarani, consulente Family Audit dal 2015 e consulente nella progettazione, organizzazione e promozione di servizi family friendly per il territorio.
La dottoressa Maria Antonietta Sale, consigliera di fiducia dell’Unione del Coros, ha illustrato invece le sue funzioni in seno all’ente, per garantire il rispetto del Codice di Condotta che i comuni del Coros hanno adottato e per farsi portavoce di tante tematiche e azioni mirate a prevenire qualsiasi forma di discriminazione.
«L’indice di parità di genere in Europa – sottolinea il Presidente dell’Unione Coros Cristian Budroni – rileva lacune insanabili nella dimensione “lavoro e potere”; se pensiamo che il 21,5 % delle donne in Italia si trova in una condizione di dipendenza finanziaria rispetto al 5% della Germania, per fare un esempio, capiamo che i governi, e tutto il sistema amministrativo ha un ruolo cruciale nel cambiare la rotta, almeno sul fronte delle norme sociali di genere. E il ruolo femminile, al pari di quello maschile, dev‘essere visto come un motore di sviluppo economico e di salubrità amministrativa.»
Dello stesso parere il presidente dell’Unione Anglona e Bassa valle del Coghinas Giovanni Ligios: «Dobbiamo lavorare molto sulle politiche familiari: l’Italia ha il triste primato seguita da Grecia e Spagna sul fronte child penalty: avere figli, per le donne, significa rinunciare al lavoro o riformulare la contrattualizzazione. Che non è mai una soluzione, ne per la famiglia ne per il benessere aziendale. E’ una mission culturale prima di tutto, che deve coinvolgere uomini e donne indistintamente. Abbiamo già messo in moto strumenti importanti: il Cug, il Family audit, non in ultimo la riforma del Family Act».
Antonio Caria