Si scrive “C.O.T.”. Si legge: “Centrale Operative Territoriale”. Tradotto in termini di assistenza clinica e sanitaria significa un percorso di presa in carico del paziente, una volta dimesso dall’ospedale, per poi inserirlo in una rete di cure territoriali. Ovvero una reale integrazione fra ospedale e territorio.
Alla Asl 5 di Oristano è stata attivata in via sperimentale la prima COT aziendale nel distretto socio-sanitario di Oristano.
«La “C.O.T.” è un nuovo modello organizzativo, previsto dal Decreto ministeriale 77 sul riordino dell’assistenza territoriale, ma anche da Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, che serve appunto a migliorare l’integrazione fra ospedale e territorio – ha spiegato la dottoressa Barbara Collu, responsabile del Servizio Professioni Sanitarie Area Infermieristica della Asl 5 -. Garantisce l’interconnessione e il dialogo fra le diverse strutture ospedaliere e territoriali.»
La prima centrale operativa territoriale aziendale è entrata in funzione nel distretto di Oristano e ha la sua sede al piano terra del poliambulatorio di Oristano, dove lavorano già alcuni operatori.
«Quella di Oristano è la COT hub, col ruolo di capofila. All’inizio ci limiteremo a utilizzare il reparto di Medicina Interna dell’ospedale San Martino di Oristano per la parte ospedaliera e per il territorio
l’inserimento nelle cure domiciliari integrate – ha annunciato il dottor Peppinetto Figus, direttore del Distretto oristanese -, il paziente, una volta dimesso, viene inserito in un percorso, nel quale noi cerchiamo di garantirgli la migliore assistenza possibile a livello territoriale con i vari inserimenti in comunità alloggio, comunità integrate e tutti gli altri vari livelli, che noi abbiamo.»
Il direttore socio-sanitario della Asl 5, il dottor Alessandro Baccoli, ha sottolineato: «Un altro importante tassello, dopo l’attivazione dell’ospedale di comunità di Ghilarza, che viene a implementare l’applicazione della riforma territoriale».