A corollario della novena e della tradizionale celebrazione e festa nel santuario campestre di Luche, il simulacro della Madonna della Neve è stato condotto in processione a Illorai.
L’emozionante itinerario di fede, accolto all’ìingresso dell’abitato dalle gioiose scolaresche e da tantissimi fedeli in preghiera per la riconoscente infiorata, ha significato ed esaltato il valore di presenza della Santa Madre all’interno e nel cuore della comunità locale; rinsaldando ancor più il profondo legame che, proprio grazie alla “nostra” Reina de su Goceanu, è visibile relazione della dimensione trascendente e risveglio di speranze di vita cristiana, in un cammino di affratellamento e di pace. La statua della Madonna, per un triduo di celebrazioni e preghiere, è stata presenza venerata all’interno della chiesa parrocchiale di San Gavino martire.
La devozione fiduciosa per la Madonna della Neve, particolarmente coltivata dagli illoraesi e da tutti i goceanini, rappresenta storicamente un sostegno di fede radicato nell’animo da tempo immemorabile e vivo ausilio nelle quotidianità della vita e nel cammino spirituale. Una sola voce comunitaria di preghiera perché la Vergine Santa ed Ausiliatrice, con la forza dello Spirito Santo, siat ghia di un generoso sentiero di fede, di unità e di testimonianza cristiana.
La sacra effige della Madonna, accompagnata in una suggestiva fiaccolata popolare guidata dal vescovo di Ozieri mons. Corrado Melis, attraversando da pellegrina le vie del paese, vestito di fiori e colori di maggio, ha messo sotto il santo manto de amparadora, con amore materno, i suoi figli che gli hanno manifestato fede e l’affetto di una devozione incommensurabile, profondamente unica e sentita. Il percorso di catechesi del triduo mariano è stato tenuto, in successione, da mons. Gavino Leone, da don Pierre Claver Maya e da mons. Corrado Melis che nelle sue teologiche ed umane riflessioni ha sintetizzato i valori dell’ausilio mariano.
Nella solenne S. Messa officiata da mons. Melis, concelebrata con il parroco don Pietro, don Mario Cherchi e i monsignori Gavino Leone e Tonino Cabizzosu, l’alto prelato ha evidenziato i significati e valori che legano indissolubilmente la madre di
Cristo all’umanità: figura di virtù e grazia, presenza materna nelle vicende della Chiesa e di ciascuna persona come soccorritrice ed aiuto dei cristiani, a costante sostegno delle solitudini e necessità quotidiane.
E così, anche il popolo di Illorai, riponendo tutta la sua fiducia nella Madre di Speranze e di Misericordia, si raccomanda ed affida le sue invocazioni, con segni di universalità nella pace, alla venerata Madonna de su Nie.
Cristoforo Puddu