I consiglieri del PD del Consiglio regionale, primo firmatario il consigliere Cesare Moriconi, hanno depositato una proposta di legge su “Modifiche e integrazioni alla legge regionale n. 22 del 23 luglio 2020”.
Si tratta di un provvedimento che si propone di colmare una grave lacuna dell’azione legislativa e del governo della Regione Sardegna, sin qui svolte, con particolare attenzione alle iniziative da intraprendere ai fini della ripartenza delle attività economiche e sociali post lockdown, attraverso una prima necessaria manutenzione della legge regionale n. 22 del 23 luglio 2020, di recente approvazione, con lo scopo di razionalizzare l’utilizzo delle già esigue risorse finanziarie, l’eliminazione di spese inutili e la previsione, per il triennio 2020/2022, di un finanziamento alle Autonomie scolastiche e alle Università di Cagliari e Sassari finalizzato all’acquisto di scanner termici e altra strumentazione per migliorare le condizioni di sicurezza nel mondo della scuola sarda in vista della prossima apertura a settembre dell’anno scolastico e di quello accademico.
«Sono favorevolissimo alla promozione e alla diffusione anche di nuove discipline sportive, oltre che alla realizzazione di eventi di dimensione internazionali dello sport, soprattutto nei mesi di bassa stagione turistica – ha dichiarato il consigliere Cesare Moriconi -. Il problema è che anche gli eventi sportivi già programmati, come quelli previsti nei i mesi autunnali, sono stati sospesi, per ovvie ragioni di sicurezza (vedi ironmanSardegna previsto per il 25 ottobre al Forte Village), ragion per cui c’è da temere il blocco anche di tutti gli altri eventi che fossero ulteriormente calendarizzati.»
Secondo il primo firmatario, la proposta di legge è finalizzata al recupero delle risorse liberate per iniziative di alto impatto sociale come quelle di mettere in sicurezza anti Covid-19 le autonomie scolastiche e le università sarde perché: «Piuttosto che congelare le risorse e anche in considerazione del fatto che il 14 settembre gli studenti sardi torneranno nelle loro scuole, sarebbe una scelta di buon senso destinare i 5,7 milioni di euro per mettere nelle migliori condizioni di sicurezza i ragazzi, le loro famiglie e tutti gli operatori del mondo della scuola, dotando le stesse di termoscanner adeguati per il controllo della temperatura corporea».