«La Regione Sardegna deve attivare al più presto la rete delle Emoglobinopatie. I problemi sollevati dalle associazioni che si occupano di sostenere e dare assistenza alle persone con Talassemia devono essere affrontati e trovare soluzione in tempi rapidi. Purtroppo, dalla Regione non si sente che un silenzio assordante. Così come sono rimaste lettera morta le richieste di incontro con l’assessore Mario Nieddu presentate dalle diverse associazioni, alla luce del costante e continuo peggioramento della situazione. »
Sono queste le parole pronunciate dal segretario regionale del Partito Democratico, Emanuele Cani, che aggiunge: «In tutta la regione Sardegna mancano medici, infermieri e OSS nei centri di cura e, nonostante il personale sanitario dei nostri reparti compia un grande sforzo e cerchi di sopperire alle gravi carenze degli organici, ormai sono a rischio anche le terapie trasfusionali».
«Queste situazioni di emergenza – conclude Emanuele Cani – si protraggono da troppo tempo e devono terminare perché, escluso il Microcitemico di Cagliari, impattano anche sull’organizzazione delle attività di raccolta, lavorazione e distribuzione del sangue. In alcuni territori la paura è quella di arrivare alla chiusura o alla cancellazione del servizio di cura. Per questo motivo è necessario e doveroso che da subito la Regione si faccia carico di questo problema e lo affronti in maniera strutturale. Non si possono continuare a fare i conti con disagi e disservizi che diventano problemi insormontabili per le persone.»
Sono queste le parole pronunciate dal segretario regionale del Partito Democratico, Emanuele Cani, che aggiunge: «In tutta la regione Sardegna mancano medici, infermieri e OSS nei centri di cura e, nonostante il personale sanitario dei nostri reparti compia un grande sforzo e cerchi di sopperire alle gravi carenze degli organici, ormai sono a rischio anche le terapie trasfusionali».
«Queste situazioni di emergenza – conclude Emanuele Cani – si protraggono da troppo tempo e devono terminare perché, escluso il Microcitemico di Cagliari, impattano anche sull’organizzazione delle attività di raccolta, lavorazione e distribuzione del sangue. In alcuni territori la paura è quella di arrivare alla chiusura o alla cancellazione del servizio di cura. Per questo motivo è necessario e doveroso che da subito la Regione si faccia carico di questo problema e lo affronti in maniera strutturale. Non si possono continuare a fare i conti con disagi e disservizi che diventano problemi insormontabili per le persone.»
Antonio Caria