L’Associazione Compagnia Teatrale Garcia Lorca, all’interno del ricco programma della seconda edizione “Terreni d’incontro 2024 – Festival di Teatro, Musica e Cultura”, ha inserito l’evento omaggio a Maria Giacobbe.
Un tributo alla grande scrittrice del mitico “Diario di una maestrina”, opera pubblicata nel 1957, che ben rappresenta e racconta il realistico ed autentico quadro sociale-politico della vita sarda tra gli anni Quaranta e Cinquanta; una cronaca di umanità, attraverso le esperienze di insegnante elementare nei paesi interni della Sardegna, e scritto di testimonianza-memoria storica ed antropologica di assoluto valore documentale.
Nel prestigioso scenario nuorese dell’Auditorium ISRE “Giovanni Lilliu”, gremito da un appassionato e sensibile pubblico, la Compagnia Teatrale Garcia Lorca ha offerto uno spettacolo di teatro civile e letterario. Protagonisti: l’attrice-regista Patrizia Viglino, anima dalla vivacità culturale e perennemente in movimento creativo, ed Elena Cumpostu voci narranti, accompagnate dagli interventi musicali di Davide Pais al violino e da Antonella Chironi al pianoforte, esecutori raffinati e sensibili di coinvolgenti brani con suggestivanti note, in percorsi d’incontro e contaminazioni, di grande emozione fisica ed emotiva.
Le pagine dell’opera d’esordio di Maria Giacobbe (la prima edizione era stata edita da Laterza) sono state proposte, declamate ed attualizzate dalle vigorose interpretazioni e sostanziate dai ritmi e voci di Patrizia ed Elena; acclarate interpreti di arte e di esperienza per un teatro diretto, dalla marcata forte personalità comunicativa d’incidenza e sublimazione sociale.
L’appuntamento nuorese è solo l’inizio della prima tappa teatrale itinerante dell’omaggio, sostenuto dalla Fondazione Sardegna, a Maria Giacobbe. All’interno del progetto Festival 2024 si prevede per agosto una kermesse di mostre d’arte e teatro a Nuoro, mentre per settembre si annuncia un tre giorni intensi di concerti e musica.
Il testo di Maria Giacobbe è stato appassionatamente rivisitato e sviluppato con l’appropriato supporto armonioso e creativo di meravigliosi musicisti e notevoli attrici. È auspicabile che il maturo percorso teatrale itinerante raggiunga tante comunità sarde e ne venga rivalutata l’attualità e freschezza testuale, per gli aspetti politici e sociali che ancora oggi potrebbero alimentare con risposte importanti il presente storico e sociale della Sardegna.
«Dalla narrazione originaria – sostiene Patrizia Viglino – si coglie e resta lo sguardo etico nei confronti delle popolazioni dei paesi dell’area interna isolana, a quei tempi poveri, ma con una potenzialità straordinaria di intelligenze ed energie per coltivare aspettative di riscatto umano e sociale.»
Cristoforo Puddu