Fa ritorno ad Assemini a Villa Asquer la stagione di Teatro da Camera della Fabbrica Illuminata con uno spettacolo all’insegna della Commedia dell’Arte, calata nel mondo contemporaneo: l’Arlecchino svelato, di e con Enrico Bonavera, in scena domenica (23 giugno) alle 21 nella produzione Cajka, impreziosita dalle maschere di Amleto e Donato Sartori e dal costume di Arlecchino firmato da Alessandro Osemont.
2024. Il mondo digitale. L’Intelligenza Artificiale. Il ‘Metaverso’. Il Mondo intorno a noi sta correndo verticosamente verso un futuro meraviglioso ed inquietante. Che spazio e che senso può trovare un Arlecchino? È ancor più un attore che, come nell’antica storia dei Comici dell’arte, ha ereditato quel personaggio dal suo vecchio maestro, Ferruccio Soleri, e lo interpreta ormai da più di venti anni? Tutto si muove in una nicchia, in uno spazio ristretto di questa realtà teatrale contemporanea sempre più coinvolta negli esperimenti tecnologici, e in questa nicchia c’è un sapore antico, un po’ misterioso e forse per questo prezioso.
L’ Arlecchino svelato è il racconto arricchito di scene di repertorio, del viaggio di Enrico Bonavera, oggi Arlecchino al Piccolo Teatro di Milano, ‘versus’ la maschera. È un viaggio paradossale e divertente, fatto di casualità, predestinazione, sincronicità e ricco del ricordo di incontri con l piccoli eroismi e le pavidità della natura umana: l’incontro con Strehler, il grande Maestro o con la segreta devozione del maestro attrezzista Leban.
Nel percorso tragicomico ecco riapparire a contrappunto il ‘vero Arlecchino, con i suoi lazzi pregni di ingenuità, di acrobatica allegria, di umorismo monello, in una parola di quella umanità che ci fa ricordare l’eterno bambino che è dentro ciascuno di noi.