Non solo la siccità, ma anche i cinghiali sono una problematica che sta affliggendo le aziende agricole sarde. Cinghiali, cervi, cornacchie, nutrie, cormorani, ogni giorno agricoltori e allevatori sardi devono constatare migliaia di euro di perdite di raccolto e danni in azienda dopo il passaggio di questi animali che oltre a creare gravi problemi economici con milioni di euro di danni stanno mettendo a serio rischio l’incolumità degli automobilisti sulle strade.
«Il problema dei danni causati da fauna selvatica alle aziende agro-pastorali sarde e dell’incolumità stessa delle persone, non solo è ben lontano dalla sua risoluzione definitiva ma, al contrario, si registra in costante aumento se pensiamo al numero di incidenti rilevati sulle nostre trade e al numero di domande presentate come indennizzi dai danni al mondo agricolo – evidenzia Battista Cualbu, presidente di Coldiretti Sardegna – questa situazione è insostenibile per i nostri allevatori e agricoltori oltre che per le stesse comunità nei nostri territori. La conseguenza che vediamo ogni giorno è quella di raccolti distrutti e le croci sulle nostre strade, è necessario un cambio di passo nella gestione di questo fenomeno.»
«Anche per questo – aggiunge il direttore regionale Luca Saba – la mobilitazione di Coldiretti Sardegna, aperta ieri con la grandissima manifestazione sulla siccità, proseguirà come da programma nelle prossime settimane, per sensibilizzare su quest’altro grave problema – annuncia – per il 27 giugno è previsto infatti un sit-in alle prefetture dei quattro capoluoghi di Provincia Cagliari, Sassari, Nuoro e Oristano, per chiedere l’aiuto dei prefetti davanti a questo ennesimo problema che colpisce il mondo delle campagne sarde si deve mettere fine all’inerzia dove non sono stati approvati piani efficaci di contenimento e monitoraggio anche attraverso un ufficio di coordinamento.»
Antonio Caria