«Un sardo può trovare pericoloso parlare di autonomia o negare ciò che ritiene fondamentale per la propria terra a lombardi o veneti? Penso di no e trovo penoso e strumentale chi ci accusa di andare contro gli interessi dei sardi. Non hanno letto neanche la legge, come la presidente Alessandra Todde, visto che tale procedimento era previsto anche nei Governi Conte I, II e nel Governo Draghi, in esecuzione della riforma costituzionale voluta dal centrosinistra.»
Lo ha detto Salvatore Deidda, deputato di FdI e presidente della IX Commissione Trasporti, Poste e Telecomunicazioni.
«Noi abbiamo migliorato il procedimento e messo tutte le garanzie. Il procedimento, infatti, non può essere avviato prima che lo Stato individui – per tutte le regioni – le prestazioni fondamentali e inderogabili: i c.d. livelli essenziali che devono essere assicurati a ogni cittadino (LEP) su tutto il territorio nazionale, indipendentemente dal trasferimento della competenza legislativa su alcune materie – spiega Salvatore Deidda -. Si stabilisce espressamente che per l’attuazione dell’autonomia, occorre, preventivamente, stabilire i livelli essenziali delle prestazioni concernenti i diritti civili e sociali che devono essere garantiti su tutto il territorio nazionale e i relativi costi e fabbisogni standard a livello statale e non sarà possibile procedere al trasferimento fino a quando non ci saranno le risorse necessarie disponibili. Il primo mezzo di garanzia è la stessa intesa. Le materie da riconoscere sono oggetto di negoziazione tra il Governo e la stessa Regione. La questione passa per il parere della Conferenza unificata con tutte le altre regioni e per il parere del Parlamento. Il secondo mezzo di garanzia è la legge con maggioranza qualificata richiesta dalla Costituzione per riconoscere in via definitiva una più marcata autonomia: cioè l’ultima parola la mette sempre il Parlamento e con una maggioranza rafforzata.»
«Le opposizioni fanno girare le nostre foto come bersagli: un gioco molto pericoloso con toni sbagliati. Si stanno prendendo una grossa responsabilità», conclude Salvatore Deidda.