«Occorre fare una seria riflessione sui punti di debolezza del modo di fare turismo in Sardegna, rispetto ad altre realtà nazionali ed estere, dove l’offerta è sempre più organizzata e competitiva.»
E’ la posizione della segretaria generale della Fit Cisl Sardegna, Claudia Camedda, all’indomani della pubblicazione del report della CNA sul turismo.
«La bellezza dei nostri mari e le manifestazioni folkloristiche non sono più sufficienti per attrarre i turisti che oggi sono sempre più esigenti. Chi arriva in Sardegna – sostiene la segretaria della Fit – ha la necessità di trovare un buon sistema di trasporto pubblico che gli consenta di arrivare a destinazione, strade percorribili in sicurezza ed un’adeguata gestione dei rifiuti. Come più volte è stato detto, uno dei problemi più seri e urgenti è quello dei trasporti aerei e marittimi, sia per il caro costi che per la scarsità. È chiaro, quindi, quanto sia importante mettere in contatto la domanda con l’offerta, coordinando le strategie di sviluppo e promozione consentendo indirettamente anche la destagionalizzazione delle presenze turistiche sul territorio, a beneficio di tutto il sistema trasportistico isolano, delle società che operano su porti e aeroporti e di riflesso dei lavoratori del comparto, magari con la possibilità di avere rapporti di lavoro più stabili e non solo stagionali.»
«Tutto questo sarà possibile solo mediante la creazione di una DMO, Destination Marketing Organization, che delinei lo sviluppo turistico del territorio attraverso il coinvolgimento diretto dei principali portatori di interesse, dove l’assessorato del Turismo e l’assessorato dei Trasporti assumano il ruolo di coordinamento, facilitando lo sviluppo territoriale con un’organizzazione responsabile che consenta alla Sardegna di aumentare le sue performance e la sua capacità di essere competitiva e attrattiva», conclude Claudia Camedda.