«Ci saremo anche noi in piazza a Cagliari, domani, martedì 25 giugno, in occasione della manifestazione indetta a Latina dalla comunità indiana e dell’Unione Sikh Italia per l’atroce morte di Satnam Singh, vittima due volte di un meccanismo di sfruttamento di tipo schiavistico non più tollerabile e del comportamento disumano del suo ‘padrone.»
Lo ha detto Elizabeth Rijo, presidente CODISARD, Coordinamento Diaspore Sardegna. La manifestazione di solidarietà si terrà in Piazza Garibaldi, alle ore 19.00, mentre quella di Latina sarà alle 15.00. «Ci uniamo al dolore della comunità indiana e dell’Unione Sikh Italia – ha aggiunto – perché la tragedia di Satman ci riguarda tutti, in quanto spia di un sommerso purtroppo presente ovunque, in maniera più o meno grave, anche in Sardegna: rispetto a tante situazioni e azioni positive, di inclusione e integrazione, di cui abbiamo parlato anche nel nostro convegno di sabato Tutta un’Altra Storia, ce ne sono troppe che riguardano i migranti, ma non solo. Condividiamo la loro richiesta di giustizia e di un cambiamento radicale delle modalità contrattuali e di ingaggio, delle condizioni di lavoro e sicurezza nelle attività agricole, ma anche in altri settori, e delle condizioni di vita, ai limiti della dignità.»
Proprio dal Convegno di sabato al Lazzaretto di Cagliari “TUTTA UN’ALTRA STORIA. Nuove cornici narrative contro la discriminazione e l’odio. Progetto TUAS”, a cui hanno partecipato esponenti regionali e nazionali delle associazioni e dei coordinamenti di migranti, sono emerse importanti indicazioni e proposte, fra le quali quella esposta da Felix Adandedjan, vicepresidente CODISARD e presidente della associazione Gnonù-Benin: «Chiediamo – ha detto – l’istituzione di una norma premiante per le aziende che facciano la certificazione di buone pratiche contro le discriminazioni e l’odio, simile a quella per la certificazione per la parità di genere: le nostre comunità sono inserite da tempo nella società e sono numerosi i casi di normalità e rispetto per provenienza, etnia e religione, con vantaggi reciproci. Ma sono predominanti le situazioni di sfruttamento e spesso del mancato rispetto non solo delle normativa di base per il lavoro, quali la sicurezza e un salario dignitoso: una certificazione come quella che proponiamo, validata dal Coordinamento Italiano delle Diaspore per la Cooperazione Internazionale, potrebbe dare un contributo importante al miglioramento delle condizioni di vita e di lavoro dei migranti.»
Al Convegno di sabato, coordinato da Carmìna Conte, giornalista e presidente Coordinamento3 Donne di Sardegna, sono stati riportati i risultati della prima fase del Progetto TUAS in Sardegna, che ha visto il coinvolgimento complessivo di 450 studenti e studentesse e i risultati del progetto in Italia, dove sono coinvolte complessivamente 16 regioni e 17.350 persone, fra docenti, alunni e associazioni. Ne ha parlato in particolare Abderrahmane Amajou, presidente CODIASCO Piemonte. Il progetto è cofinanziato dall’Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo (AICS) e dalla Compagnia di San Paolo: in Sardegna i partner di progetto sono il CODISARD, Coordinamento