Progetto Sardegna ha inviato ai capigruppo di maggioranza una proposta di modifica al disegno di legge 15/2024.
«La presidente Alessandra Todde e la sua coalizione ha ricevuto dalla maggioranza dei votanti la responsabilità di fermare – come promesso – la speculazione in atto che rischia di trasformare il doveroso processo di transizione energetica verso l’uso esclusivo di fonti da energia rinnovabile nell’ennesima occasione di sfruttamento coloniale delle risorse della nostra Regione – sostiene Progetto Sardegna -. Tale battaglia, atta a fermare una nuova servitù che rischia di essere la peggiore che la Sardegna abbia mai subito, richiede – per essere vinta – una presa di coscienza e un impegno straordinario, collettivo e la collaborazione di tutti e tutte, di chi ha responsabilità istituzionale e dell’intera comunità sarda. Per tale motivo Progetto Sardegna, come dichiarato in diverse occasioni, si è impegnata ad approfondire il problema, individuare possibili soluzioni – anche attraverso il confronto con i diversi comitati spontanei, movimenti e associazioni impegnate sul tema – e a metterle a disposizione dei decisori politici, consegnando a tutti i capi gruppo della maggioranza un’articolata proposta di modifica del disegno di legge sostanziata attraverso 18 emendamenti.»
«Obiettivo di tali proposte è quello di evitare che la legge si limiti, con scopo puramente dilatorio e senza alcuna reale efficacia, a disciplinare l’emergenza ma diventi strumento organico per il governo complessivo della produzione di energia da fonti rinnovabili, andando oltre le semplici interlocuzioni su un decreto interministeriale di attuazione ma portando immediatamente nel confronto con lo Stato la forza dei principi costituzionali e dei poteri dello Statuto – aggiunge Progetto Sardegna -. Senza tali modifiche il testo in discussione rischia di rispondere unicamente ad esigenze di comunicazione senza alcuna possibilità di fermare la devastazione in atto e governare, a favore della comunità sarda, la grande opportunità della transizione energetica.»
«Purtroppo, non ci paiono di buon auspicio le dichiarazioni della Presidente sull’impossibilità di emendare il testo presentato ma confidiamo nella lungimiranza del Consiglio regionale che resta il luogo del confronto, del dialogo e del recepimento delle istanze della comunità sarda», conclude Progetto Sardegna.