Al via a Sarroch la terza edizione del Festival delle Arti Visive, con un’anteprima nel mese di luglio interamente dedicata alla cinematografia sarda. L’edizione 2024 del Festival, promosso dal comune di Sarroch, con il coordinamento organizzativo dall’Associazione Enti Locali per le Attività Culturali e di Spettacolo, e con il sostegno della Fondazione di Sardegna e della Regione Autonoma della Sardegna – Assessorato alla P.I. BB. CC., dopo l’anteprima a luglio, si svilupperà in Autunno, in particolare a ottobre, con altri appuntamenti dedicati alla pittura e alla danza. La creatività è una delle risorse espressive più efficaci per offrire a sé stessi, ma anche al prossimo, occasioni di espressione, piacere e intrattenimento, strumenti per resistere a condizioni di sofferenza e per reagire. In un’epoca sempre più caratterizzata da prassi di isolamento, di solitudine, il Festival intende creare le condizioni per ricucire il tessuto relazionale, a tutto vantaggio della comunità: l’arte, nelle diverse sue forme espressive, rappresenta un funzionale ed efficace tramite sociale. In estate è prevista l’anteprima del Festival, che si concentrerà sulla cinematografia di produzione sarda, con quattro date distribuite nel mese di luglio. Si è partiti martedì 16 con la proiezione del film ‘L’amore e la gloria’, di Maria Grazia Perria, e si è proseguito oggi giovedì 18 con 3 cortometraggi: ‘Ranas’, di Daniela Arca, ‘Ti aspetto qui’, di Gabriele Brundu, e ‘Tilipirche’, di Francesco Piras. Poi altre due date a fine mese: martedì 30 è il giorno di ‘Dalia’, corto di Joe Juanne Piras, ‘Quello che è mio’, di Gianni Cesaraccio, e ‘Tres animeddas’, di Matteo Incollu; infine mercoledì 31 altre tre brevi opere, ovvero ‘Horizon’ a cura di Daniele De Muro, ‘Polvere’ di Paolo Carboni e ‘Giu cun Giuali’ di Michela Anedda. In occasione delle presentazioni delle rispettive pellicole saranno presenti tutti i registi, che si alterneranno a Villa Siotto dialogando con Myriam Mereu ed Enzo Cugusi. La prima è dottoressa di ricerca in Studi filologici e letterari. Dopo la tesi sulla lingua del nuovo cinema sardo ha approfondito i temi della filmologia linguistica, dei teen dramas italiani e del local cinema. Da febbraio 2023 è assegnista di ricerca nell’ambito del progetto ATLas (Atlante delle Televisioni Locali in Italia). Il secondo è il promotore di ‘Visioni Sarde’, progetto ormai consolidato nato nel 2014, nell’ambito dello storico Festival ‘Visioni Italiane’ della Cineteca di Bologna, con l’obiettivo di raccontare la Sardegna attraverso il cinema. La rassegna negli anni si è imposta all’attenzione del pubblico, degli operatori e della critica per la qualità delle opere selezionate e per la scoperta e la valorizzazione dei giovani talenti sardi.
Il progetto proseguirà poi il 10, l’11 e il 12 ottobre con altre attività e altra arte, dalla pittura alla danza. È prevista un’esperienza artistica collettiva, volta a promuovere l’arte urbana e a rafforzare i legami sociali. Gli abitanti di Sarroch, giovani e adulti, saranno infatti coinvolti in un’azione di pittura collaborativa che permetterà di riqualificare visivamente il contesto dell’intervento. Si punterà sul coinvolgimento delle scuole, con laboratori di muralismo curati da professionisti pronti a guidare e ispirare i partecipanti, sul tema dello sviluppo sostenibile. La rinnovata percezione del luogo e le inedite relazioni tra i partecipanti rafforzeranno nella comunità il senso di appartenenza. Un’altra sezione della rassegna sarà invece legata alla street dance. Anche in questo caso è previsto un laboratorio per bambini e un dance show finale, che coinciderà con il giorno dell’inaugurazione del murales. «La rassegna SarrochArt, giunta ormai alla terza edizione, assume forma sempre più definita, sempre più attinente e appropriata al nostro territorio – commenta l’assessora della Cultura e della Pubblica Istruzione del comune di Sarroch Rebecca Scano -. Particolare successo ha riscontrato la realizzazione dei murales e abbiamo quindi deciso di proseguire su questa linea artistica che mira alla riqualificazione del nostro territorio, valorizzando ovviamente anche la parte didattica, perché riteniamo fondamentale includere nelle attività le scuole, di tutti gli ordini, dall’Infanzia alla Secondaria di Primo grado. La partecipazione dei ragazzi alla realizzazione diretta dell’opera permette di sentire ancor più proprio il luogo in cui vivono. Inoltre, quest’anno vorremmo ampliare l’aspetto dello scambio intergenerazionale – prosegue l’esponente della Giunta -, cercando di coinvolgere nella parte artistica anche cittadini adulti, visto che la maggior parte della nostra popolazione è composta da ultrasessantenni, ricreando così quella coesione con i giovani che ultimamente è andata un po’ svanendo. In questo modo non ci limiteremo ad avere una bella opera realizzata da un bravo artista, ma avremo un’opera partecipata, capace di esprimere il contributo della comunità, di chi quel posto poi lo vive ogni giorno.»
«Le arti visive sono un grandissimo mezzo di comunicazione e libertà di espressione, sulle quali vogliamo investire tanto anche in futuro – conferma il presidente della Commissione Cultura Marcello Masu –. In occasione dell’anteprima, Villa Siotto farà da cornice per la proiezione di film e cortometraggi, mentre nella seconda parte della rassegna punteremo molto sulla Street art, per valorizzare creatività, inclusione e senso di comunità. Il nostro obiettivo principale è infatti creare un senso di appartenenza al nostro paese. A Sarroch abbiamo tanti luoghi dal grandissimo potenziale; uno di questi è il canale coperto del rio Is Cannas, 180 metri di passeggiata che collega due tra le più importanti vie sarrochesi: ha tutto per essere il fulcro artistico del nostro centro abitato, vogliamo diventi un punto di interesse capace di attirare la curiosità anche dei visitatori.»