Si è ritrovato a Cagliari il mondo di Coldiretti Sardegna per portare all’attenzione dell’opinione pubblica e della politica due piaghe che stanno affliggendo il mondo delle campagne: la fauna selvatica e la siccità.
Ed ecco che a sfilare per le vie del capoluogo sono stati in migliaia per alzare la loro voce in una manifestazione che «non è stata solo di protesta ma anche di proposta», hanno dichiarato il presidente e il direttore Coldiretti Sardegna, Battista Cualbu e Luca Saba.
«Ormai lo stato di calamità è diventato vera emergenza con le aziende che non riescono a dare da bere agli animali se non con autobotti, con evidenti disagi e costi tripli per mancanza di acqua – ha aggiunto Battista Cualbu – non si possono dimenticare le coltivazioni che soffrono l’invasione della fauna selvatica. Servono interventi immediati e considerato che ormai la Regione si è insediata da diversi mesi, ora, bisogna dare risposte serve rispetto per i tanti agricoltori che investono sudore e denari per produrre cibo.»
«La Sardegna vuole un cambio di passo immediato dalla politica che deve rimettere al centro della programmazione politica l’agricoltura gli agricoltori chiedono l’abbattimento della burocrazia, interventi urgenti per rinnovare e riprogrammare il settore agricolo – ha rimarcato Luca Saba -. Nonostante le promesse fatte in campagna elettorale dalle varie giunte, queste necessità sono state sempre disattese.»
Dal Nord Sardegna all’Oristanese, dal Nuorese al Sud Sardegna e Cagliari, gli agricoltori con in testa i presidenti Leonardo Salis, Giorgio Demurtas, Paolo Corrias e Antonello Fois e i direttori Coldiretti, Emanuele Spanò, Alessandro Serra, Ermanno Mazzetti, hanno portato la testimonianza di territori stremati dalla sete e dai danni causati dalla fauna selvatica.
Antonio Caria