L’ottava edizione di “Trexenta nel Nome del Pane”, un evento organizzato dalla Pro Loco e dal comune di Ortacesus con il supporto della Regione Sardegna, dell’Unione dei Comuni della Trexenta, dell’Agris, del Gal Sole Grano Terra, dell’Epli e con la partecipazione di diverse Pro Loco della Sardegna, si è conclusa domenica 28 luglio con un grande successo di pubblico e di partecipazioni.
L’evento è iniziato con la conferenza stampa del 23 luglio, che ha visto la partecipazione di importanti rappresentanti istituzionali e locali. Questo momento di confronto e di proposte ha dato il via a una serie di iniziative che hanno coinvolto attivamente i visitatori, come i laboratori pratici sulla lavorazione della pasta di pane e la cottura nel forno a legna. I maestri panificatori, nelle giornate di sabato 27 e domenica 28, hanno permesso ai partecipanti di apprendere tecniche tradizionali e moderne di panificazione.
«Nel nome del pane – ha detto la sindaca di Ortacesus Carmela Lecca – giunto all’8ª edizione, è sicuramente un punto di partenza per la valorizzazione e promozione della filiera del grano, con l’obiettivo di far conoscere le tradizioni, l’artigianato e la cultura agroalimentare del territorio trexentese. Quest’anno, l’evento si è avvalso della collaborazione di numerose associazioni e Pro Loco, arricchendo il programma e creando un ponte culturale tra la nostra realtà e quella di paesi lontani. Una delle novità più apprezzate di questa edizione è stata sicuramente la volontà di rivivere spaccati di vita contadina attraverso la pittura e la scultura. Questi momenti artistici hanno permesso ai visitatori di immergersi nelle atmosfere e nelle storie della vita rurale, offrendo un’esperienza unica e coinvolgente. Le opere esposte hanno raccontato, con colori e forme, le tradizioni e i mestieri di un tempo, creando un legame visivo ed emotivo con il passato.»
«L’evento “Trexenta nel Nome del Pane” – ha aggiunto il presidente della Pro Loco di Ortacesus Gioacchino Piseddu – ha rappresentato una straordinaria occasione per promuovere e valorizzare la cultura e le tradizioni locali legate al pane, cuore pulsante del nostro patrimonio gastronomico e culturale. Attraverso una serie di laboratori dedicati all’arte della panificazione, i partecipanti hanno avuto l’opportunità unica di apprendere direttamente dai maestri panificatori, esplorando le tecniche tradizionali e moderne di lavorazione del pane. Questi laboratori non solo hanno offerto un’esperienza pratica e coinvolgente, ma hanno anche creato un ponte tra le generazioni, permettendo ai più giovani di scoprire e apprezzare le radici profonde della nostra comunità.»