L’agricoltura in Sardegna rappresenta un pezzo molto importante dell’economia isolana che secondo i dati Istat, nel 2022 ha segnato un andamento positivo sia nella produzione (+2,3%) che nel valore aggiunto (+4,7%). In questo settore così importante sono impegnati 23.063 lavoratrici e lavoratori, 7.532 sulla provincia di Cagliari, 4.817 a Nuoro 4.127 Oristano e 6.587 a Sassari. Nel contesto generale economico sociale e finanziario davvero complesso a causa dei conflitti in corso alle porte dell’Unione Europea, col conseguente aumento dei costi energetici e del prezzo dei beni e dall’impennata inflazionistica, che ha portato i nostri lavoratori alla perdita del potere d’acquisto nonché dall’impatto dei cambiamenti climatici le lavoratrici e i lavoratori agricoli non si sono mai fermati e con costanza e determinazione hanno garantito la certezza del cibo sulle nostre tavole, contribuendo alla tenuta dell’economia e alla stabilità sociale. Nonostante ciò, il settore è fortemente caratterizzato da una grave irregolarità, con casi che vanno dal lavoro grigio nelle migliori delle ipotesi, ad un vero e proprio sfruttamento aggravato dal reato di caporalato come abbiamo avuto modo di vedere anche grazie agli ultimi arresti. In questi ultimi anni le Associazioni Datoriali hanno fortemente denunciato a più riprese la mancanza di manodopera in agricoltura. Per tornare ad attrarre i lavoratori, in un settore che viene spesso identificato come un lavoro “povero”, e necessaria una rivoluzione nella narrazione, mettendo in luce le innovazioni, la qualità delle produzioni, e procedendo con un’adeguata revisione dei salari, trovando strumenti che possano premiare la professionalità dei lavoratori. Il comparto agricolo può e deve dare un contributo nell’incrementare la capacità di spesa delle famiglie, attraverso una politica salariale che deve passare necessariamente attraverso incrementi adeguati, e in tal senso il rinnovo dei contratti provinciali agricoli rappresenta uno dei momenti negoziali più importanti a tutela degli operai agricoli e florovivaisti. I contratti provinciali che regolano i rapporti di lavoro dentro le aziende agricole, sono scaduti al 31.12.2023. A distanza di otto mesi dalla scadenza dei contratti provinciali, nei 4 tavoli territoriali della Sardegna nonostante i nostri ripetuti appelli ci sono stati solamente incontri sporadici durante i quali tra l’altro le associazioni datoriali firmatarie del contratto, Coldiretti, CIA e Confagricoltura hanno adottato un atteggiamento di chiusura sugli aumenti salariali non rendendosi disponibili a riconoscere nemmeno un aumento che consenta di recuperare la perdita del potere d’acquisto e salvaguardarlo in riferimento all’ipca prevista per il biennio 2024/2025. Su tutto il territorio nazionale abbiamo avviato una mobilitazione per denunciare lo stallo delle trattative per il rinnovo del contratto che veda il riconoscimento di un giusto e dignitoso salario alle lavoratrici e ai lavoratori agricoli e florovivaisti. Per tutti questi motivi anche Fai Flai e Uila della Sardegna, metteranno in campo tutte le azioni necessarie affinché sui tavoli provinciali ci sia un’accelerazione delle trattative e le controparti rispettino gli accordi presi.
FLAI CIGL Valentina Marci
FAI CISL Bruno Olivieri
UILA UIL Gaia Garau