Si sono concluse le campagne di scavo a Iloi a Sedilo, Sos Muros a Buddusò e Ponte a Dualchi. Sui siti sono stati impegnati gli studenti dell’Università di Sassari, dei corsi di laurea triennale e magistrale di Archeologia e della Scuola di Specializzazione in Beni Archeologici, che hanno lavorato assieme ai colleghi delle Università di Cagliari, Genova, Bologna, Pisa e delle Universitad de Cadiz, Universität Weimar, University of California – Los Angeles.
A Iloi i lavori hanno consentito di ampliare notevolmente la superficie di scavo, di mettere in luce nuove strutture e alcuni filari del poderoso bastione del nuraghe complesso, prima nascosti dal deposito terroso. Sono emersi i resti di un edificio di culto e anche materiali ceramici della prima età del ferro non locali, di imitazione o di provenienza vicino orientale. Si rafforza l’ipotesi della destinazione cultuale di molti edifici individuati, strettamente connessi ad attività metallurgiche e integrati in un complesso santuariale. I lavori dello Iloi Archaeological Project sono diretti da Anna Depalmas, coadiuvata sul campo da Marta Pais, Veronica Ortu, Rossana Conti, dottorande del corso di Culture, Letterature, Diritti, Turismo e Territorio.
Le ricerche nel santuario con pozzo sacro di Sos Muros hanno messo in luce a breve distanza dal tempio una struttura circolare, probabilmente abbandonata a seguito di un incendio che ne ha distrutto la copertura. All’interno, manufatti funzionali alla filatura e alla tessitura, e ceramiche per la preparazione e il consumo di cibo. Inoltre è stato messo in evidenza il perimetro del grande edificio circolare di circa 12 metri di diametro, molto vicino al pozzo (direzione dei lavori Giovanna Fundoni, coadiuvata da Matteo Pischedda).
A luglio nel Nuraghe Ponte di Dualchi le indagini si sono concentrate all’interno del grande edificio di pianta ellittica posto in asse con l’ingresso del nuraghe, suddiviso in due ambienti separati. I materiali ritrovati sono sia ceramici sia di bronzo e confermano l’impianto e la prima fase di vita della struttura tra la fine dell’età del bronzo e l’inizio dell’età del ferro (direzione lavori Claudio Bulla, coadiuvato da Gerolamo Barra).
Antonio Caria