Una laurea in scienze naturali, con una passione anche per la chitarra e la fotografia, e un dottorato di ricerca in Biologia ambientale, ma il suo laboratorio di esperimenti è ora il ristorante di via Kennedy.
«L’idea di realizzare una cucina legata ai prodotti del mare, senza avere per forza di cose una connotazione regionale tipica – sottolinea Gian Luca Dedola – è nata proprio durante un viaggio di ricerca nel Mediterraneo. Mi trovavo in Sicilia è sono rimasto folgorato dai bucatini con le sarde alla siciliana, profumati con spezie orientali, dal coriandolo alla curcuma.»
Uno dei suoi esperimenti sono i “Culurgiones Pulp”: uno dei prodotti simbolo della pastificazione tradizionale sarda, al Terminus viene presentato con la classica salsa di polpo alla partenopea.
«Abbiamo riaperto da poco, solo quando abbiamo deciso che ci siano le condizioni per continuare la nostra missione – conclude Gian Luca Dedola -. Vogliamo che il percorso di ricerca e sperimentazione che ha ispirato la nascita di questo posto resti nei nostri piatti e si proponga come qualcosa di unico, di diverso, anche dal punto di vista ambientale.»