Nuovi contratti full-time per 16 portalettere a Cagliari, 31 nella Sardegna Meridionale. Si tratta di dipendenti di Poste Italiane già assunti con un contratto part-time a tempo indeterminato, che a partire dal primo agosto hanno visto trasformare il proprio orario di lavoro a tempo pieno.
Delle complessive 47 risorse coinvolte in tale azione di Politiche Attive del Lavoro in Sardegna (ex accordo sindacale del 16/05/2024), 16 sono quelle applicate al Centro Logistico di via Simeto nel capoluogo, 4 nel Centro di Distribuzione di Pill’e Matta a Quartucciu, 2 nel CD di via Monastir a Ussana, 5 nella sede di via Convento a San Gavino Monreale e 4 in quella di piazza Rinascita a Carbonia.
Marco Argiolas, 26 anni il prossimo 4 settembre, abita a Decimomannu. Lavora in Poste Italiane, presso il Centro Logistico di via Simeto a Cagliari, con un contratto a tempo indeterminato dal 2023, dopo una prima esperienza in Azienda tra il 2019 e il 2020. Marco Aergiolas spiega perché ha voluto inviare la sua candidatura come portalettere in Poste.
«Ho scelto di mandare la candidatura a Poste Italiane – racconta Marco Argiolas – un po’ per gioco e un po’ per sfida: tra me e me pensavo che un’azienda grande e prestigiosa come Poste Italiane non avrebbe mai assunto un ragazzo così giovane e senza esperienza come me (quando entrai con un contratto a tempo determinato avevo 20 anni). Mi dovetti ricredere quando mi contattarono dalle risorse umane per propormi il lavoro.»
Il portalettere di Decimomannu parla anche dell’impressione che ha avuto dell’azienda e del significato che ha avuto per lui la trasformazione del contratto da part-time a full-time.
«Poste è una delle realtà più importanti d’Italia dal punto di vista occupazionale e per i servizi offerti – spiega il portalettere -. Il passaggio a full-time rappresenta per me uno scalino in più per la mia crescita lavorativa in azienda, e ovviamente mi consente di essere sempre focalizzato sugli obiettivi lavorativi, cosa che mi riusciva più complicata con il mio part-time verticale di soli sei mesi all’anno. Essere a contatto con i colleghi nel corso di tutto l’anno mi aiuta, inoltre, a consolidare i rapporti, a migliorarli, creando un ambiente più armonioso. E poi, ovviamente, c’;è una maggiore stabilità e una più ampia tranquillità economica, rispetto al contratto part-time. Personalmente, con la sicurezza derivante dal full-time, mi piacerebbe intraprendere l’avventura di avere una casa tutta mia dove poter vivere serenamente con la mia fidanzata.»
Le trasformazioni da part-time a full-time sono realizzate in continuità con gli interventi definiti per il triennio 2021-2023 con l’accordo sindacale del 3 agosto 2021 e le successive intese in materia, ed in particolare con l’accordo sindacale del 16 maggio 2024.