L’attuazione ed il rispetto, da parte della Giunta, delle disposizioni e delle tempistiche stabilite nella cosiddetta legge regionale “moratoria” (legge n. 5 del 3 luglio 2024) per l’individuazione delle aree idonee e non idonee per l’insediamento degli impianti eolici e fotovoltaici, nonché le azioni di contrasto alla possibile speculazione energetica, sono stati gli argomenti all’ordine del giorno dei lavori in seduta congiunta, delle commissioni IV e V del Consiglio regionale, con le audizioni degli assessori dell’Industria, Emanuele Cani, dell’Ambiente, Rosanna Laconi e dell’Urbanistica, Francesco Spanedda.
I tre esponenti dell’esecutivo regionale hanno sostanzialmente confermato, dinanzi ai parlamentini del Governo del territorio e delle Attività produttive (presieduti da Roberto Li Gioi del M5s e Antonio Solinas del Pd) gli impegni di competenza dei rispettivi assessorati per quanto attiene in particolare, l’individuazione delle aree idonee e non idonee, l’aggiornamento del piano energetico regionale e la costituzione dell’agenzia regionale per l’energia. Emanuele Cani, Rosanna Laconi e Francesco Spanedda hanno inoltre ribadito il rispetto dei 180 giorni previsti in norma per l’approvazione del provvedimento più atteso (aree idonee e non idonee) ipotizzando il via libera del Consiglio regionale, prima della fine del 2024.
L’assessora dell’Ambiente Rosanna Laconi ha inoltre difeso l’efficacia della legge “moratoria”, affermando con chiarezza, nel corso del suo intervento: «La legge 5, approvata due mesi fa in Consiglio regionale, ha consentito il blocco di tutte le procedure autorizzative sottoposte a “VIA” (valutazione impatto ambientale) e nell’anno in corso non è stata rilasciata alcuna nuova autorizzazione».
Sollecitati anche dalle richieste di chiarimento formulate dai consiglieri Maieli (Misto), Rubiu (FdI), Floris (FdI), Porcu (Oc), Tunis (Sardegna 2020), Mula (As), Casula (Sf); gli assessori dell’Industria e dell’Urbanistica hanno meglio argomentato sul tema dei coinvolgimento dei sindaci («non chiediamo loro di individuare le aree idonee o inidonee ma di fornirci indicazioni utili per redigere il provvedimento»); sul destino delle richieste autorizzative ricadenti eventualmente su aree che saranno dichiarate “inidonee” («non potranno andare avanti»); sul contrasto agli impianti offshore («sono allo studio anche misure per limitare gli impianti di connessione a terra»); sulla possibilità che non vengano installati impianti di rinnovabili per una potenza di 6,2 gigawatt («riteniamo che l’insieme dei provvedimenti potrà consentire anche un’installazione di potenza inferiore rispetto a quella indicata nel decreto governativo»).