«Alla fine del Cinquecento, in un’epoca di oscura superstizione, le streghe, le magie, l’Inquisizione e gli amuleti stregati erano l’eco di un mondo remoto, intriso di magia e mistero. Anche in Sardegna, l’ombra della credulità si allungava nei vicoli e nelle piazze, dove la gente credeva nelle streghe, e queste donne venivano perseguitate, torturate, inquisite e uccise in nome di un Dio distorto, un Dio che viveva solo nella mente degli uomini. Julia Carta, nata a Mores ma vissuta gran parte della sua triste esistenza a Siligo, era una di quelle donne ingiustamente accusate, interrogate, inquisite e condannate senza prove. La sua vita, un tempo non diversa da quella di molte altre bambine cresciute nell’indigenza, si era trasformata in un calvario. Aveva imparato l’arte di filare, tessere e cucire. Poi, la nonna, temuta e rispettata come una “bruxia”, le aveva trasmesso il sapere segreto delle piante e i loro effetti, insieme a incantesimi arcani che Julia aveva dovuto memorizzare.»
Con queste parole, il sindaco di Siligo, Giovanni Porcheddu, presenta il festival AmmaJare (in sardo “stregare”).
«Nasce con l’intento di dare voce a coloro che, nel corso degli anni, sono stati perseguitati ingiustamente, inquisiti, derisi, insultati e dimenticati – spiega ancora il primo cittadino -. La caccia alle streghe, un fenomeno che ha attraversato i secoli, oggi si manifesta nelle “lapidazioni virtuali” via social di persone che, talvolta, hanno semplicemente espresso un’opinione. Ma non solo. Ci sono anche coloro “perseguitati dalla giustizia” che, a causa di un incredibile errore giudiziario, sono finiti ingiustamente in carcere.»
L’evento si terrà domenica 15 settembre a “Su Runaghe”, partirà alle 17.00, con musica e stand di prodotti legati alle tradizioni e alla magia. Alle 18.00 ci sarà la presentazione del festival seguita da “Beati i perseguitati”, una riflessione curata da Padre Salvatore Morittu. Alle 19.00, sarà la volta del monologo teatrale di Giampaolo Cassitta, dal titolo “Io, Julia. Racconto di una strega”. Alle 20.00, al costo di 10 euro, la Pro Loco di Siligo proporrà la cena, mentre alle 21.00 ci sarà la presentazione del film “Peso morto” di Francesco Del Grosso. Sarà presente anche Angelo Massaro, condannato a 24 anni di carcere per l’omicidio di un uomo e, dopo 21 anni di detenzione, liberato perché completamente innocente. La serata si concluderà con la discussione con i protagonisti del film e i saluti finali.
Antonio Caria