«Come ampiamente prevedibile sin dalla tarda primavera, alla emergenza peste suina africana si è aggiunta una seconda emergenza con la lingua blu che si sta diffondendo negli allevamenti sardi e italiani, già prostrati dalla emergenza idrica durante tutta l’estate.»
Lo scrive in una nota, Silvio Lai, deputato Pd eletto in Sardegna, firmatario con altri deputati PD di un’interrogazione a prima firma il capogruppo in commissione agricoltura Stefano Vaccari al ministro Francesco Lollobrigida sulla emergenza Lingua Blu.
«Siamo di fronte ad un Governo in perenne ritardo che insegue le emergenze anziché prevenirle, soprattutto quando interessano le regioni che non amministrano, come la Sardegna – ha detto Silvio Lai -. Nell’isola, a leggere l’ultimo report dell’Istituto zooprofilattico sperimentale della Sardegna i focolai sono passati da 666 a 981, con prevalenza nel centro sud dove Nuoro e Oristano concentrano il 60% delle segnalazioni. Ma è tutta la regione ad essere colpita come segnala la Coldiretti che parla di proporzioni allarmanti e di rischio per il sistema della pastorizia sardo. Peraltro è facile immaginare che ci sarà meno latte e meno movimentazione delle greggi e delle mandrie e questo comporterà anche effetti sui costi e sui prezzi per i produttori e per i consumatori finali.»
«Oltre la Sardegna sono Piemonte e Calabria le regioni più colpite cui seguono altre 4 regioni italiane, ma con dati molto inferiori rispetto all’isola. Nella interrogazione del PD si chiede al Governo si chiede di sapere se c’è un piano di intervento su questa criticità epidemiologica, quali siano gli interventi effettuati e previsti in chiave di prevenzione e per mettere al sicuro gli allevamenti non colpiti oltre a prevedere i risarcimenti necessari», ha proseguito il deputato del Pd. In Sardegna i rischi sono enormi perché il settore dell’allevamento ovino garantisce il 65% dell’intero PIL regionale in agricoltura e si tratta di un ambito che rappresenta un contributo peculiare sul piano identitario, culturale e ambientale dell’isola, non solo per il peso economico.
«Ma sono tutte le emergenze che sfuggono ai radar del ministero, come dimostra l’inerzia e le scelte sulla siccità e gli interventi inadeguati su granchio blu e peste suina. Per quest’ultima. il cambiamento del commissario (l’ennesimo) non ha ancora portato alcun cambiamento per ora sulle scelte operative come sulla trasparenza, a partire dalla disponibilità di dati sul piano di contenimento dei cinghiali anche con l’invocato – dalla maggioranza – intervento dell‘esercito», conclude Silvio Lai.