Il grigiore autunnale non ha assolutamente minato l’umore a mille di organizzazione e atleti che si sono goduti sino in fondo anche l’ultima appendice della due giorni di acque libere a La Cinta di San Teodoro. Gli ultimi protagonisti sono stati atlete e atleti della FISDIR (Federazione Italiana Sport Paralimpici degli Intellettivo Relazionali) che senza timori reverenziali hanno assecondato i giochi ondosi di un mare che sicuramente non era la fotocopia del giorno prima quando è stato il turno dei paralimpici in lizza per la Coppa del Mondo e per i Campionati Italiani.
L’esperienza maturata in questi anni nell’allestimento di manifestazioni internazionali di grido ha senza dubbio inciso tra i dirigenti di Progetto AlbatroSS e FINP che consultatisi anche con i colleghi scafati della FISDIR hanno convenuto che sarebbe stato meglio ritoccare il programma accorpando certe gare e farle partire con leggero anticipo, proprio per evitare che signor maltempo si prendesse totalmente la scena.
I ventisette impavidi nuotatori provenienti da Sardegna, Piemonte, Sicilia, Campania e Lombardia hanno accettato la piccola rivoluzione rendendosi protagonisti di competizioni vivaci (vedere i risultati in basso). Alla fine il cielo si è schiuso e c’è stato anche il tempo per vivere in allegria una cerimonia di premiazione particolarmente spumeggiante grazie a dei ragazzi giocosi e pieni di vita. Con loro si è immedesimato nel clima festaiolo il presidente nazionale FISDIR Marco Borzacchini, anche lui stregato da La Cinta e gli altri presenti sull’arenile, sempre più sensibili alle tematiche della non esclusione. Si è così archiviato un altro bel capitolo delle acque libere, a testimonianza di come la Sardegna sia ormai diventato il luogo principe per garantire agonismo e massima sicurezza in scenari difficilmente riproponibili altrove.
La delegata regionale FISDIR Carmen Mura è rimasta visibilmente contenta dell’esperienza condivisa con i suoi affiliati: «Il clima non è stato benigno con noi – dice – mai ragazzi, nonostante i primi minuti di smarrimento, ansia e timore per le onde, dimostrano in acqua di essere degli atleti veri. Hanno nuotato in condizioni meteo avverse però ci hanno messo del proprio, facendo un gran figurone. L’evento si è svolto senza alcuna sbavatura, con incredibile disponibilità da parte dello staff Progetto AlbatroSS e la sua grande professionalità nella cura dei dettagli per garantire la sicurezza. Essere inseriti in un contesto internazionale con il coinvolgimento di tre federazioni (FINP, FISDIR, FIN) credo che sia stato un successo maturato grazie all’aiuto reciproco e alla collaborazione E i ringraziamenti a loro sono doverosi. In particolare cito Danilo Russu, Silvia Fioravanti, e Manolo Cattari perché hanno gestito veramente un evento coi fiocchi».
E anche da parte del presidente dell’AlbatroSS Manolo Cattari si evince che le giornate trascorse a San Teodoro gli abbiano insegnato tante cose: «Col campionato FISDIR abbiamo chiuso il cerchio – argomenta lo psicologo dello sport – dando ulteriori input alla comunità santeodorese sui significati dell’inclusione, considerato che per quattro giorni è diventata la capitale dello sport paralimpico. Sono stati momenti intensi dove è stato fatto molto in mare, fuori dal mare e con le scuole. San Teodoro è diventato lo spazio dove si può fare esperienza di accessibilità possibile; e lo dimostra la partecipazione di diversi bambini giunti con i genitori per assistere alle gare; segno che nelle scuole abbiamo seminato qualcosa di importante».