Dopo il successo dello scorso anno, l’associazione culturale Itifallico ha voluto riproporre l’evento dal titolo Manos de Fainas pro s’affidu – Riti del matrimonio Ittirese negli anni ’50, una fedele ricostruzione del rito del matrimonio ittirese, rivissuto con le usanze, i riti, le promesse e il lavoro di un’intera comunità che partecipa al lieto evento del matrimonio.
L’edizione del 2024 racconterà il 1958, l’inizio del boom economico. L’appuntamento è stato illustrato, dopo il benvenuto della Camera di Commercio della dott.oressa Antonella Viglietti, dal sindaco di Ittiri Antonio Sau, dal direttore artistico dell’Associazione Itifallico Massimiliano Marongiu Trini, dal presidente Vincenzo Ortu, e dal costumista Fabio Loi. Gli eventi di quest’anno si sono svolti e si svolgeranno in un arco temporale di sette mesi, con tanti eventi per un unico racconto: nel mese di Aprile è andata in scena la ricerca degli sposi, nel mese di Maggio è stato ricostruito il fidanzamento “Su Coju” e nel mese di giugno è stato ricostruito il momento del lavaggio della Lana. La prossima tappa è il 28 settembre, quando verranno preparati i dolci, il confezionamento di cuscini e materassi, l’infioccamento dei canestri e il trasporto del corredo degli sposi nella loro futura dimora per finire con la preparazione del letto nunziale. La via Gelsi, palcoscenico dell’evento, tornerà con la presenza del Barbiere, del maniscalco, della Bottega, del Bar, le strade torneranno a riempiersi con le voci dei bambini che giocano spensierati, con le donne che sull’uscio di casa si accingono a compiere le faccende domestiche (cucire, preparare la cena). In strada perché era quello il luogo d’incontro dove la comunità viveva i momenti conviviali, d’incontro e di dialogo. Due iniezioni di modernità accompagneranno l’evento: le opere fotografiche di Narciso Maiore che riprendono le mani intente a “fare” per il matrimonio e il documentario dell’evento del 2023 del Regista Enrico Salvatore Porcheddu. Dopo il 28 settembre, tutta la comunità si preparerà per il momento più importante. Il 13 ottobre è il giorno di S’affidu, il matrimonio. In questo arco di tempo, l’associazione è stata impegnata nella preparazione e allestimento delle tre abitazioni chiuse da decenni: una adibita a casa della sposa, l’altra dello sposo e la terza la futura casa degli sposi. Un’antica Bottega e una cantina tipica del centro storico, sono state riportate al loro antico splendore. Teatro dell’evento sarà come sempre il Centro storico di Ittiri, nello specifico le vie Monserrato e Gelsi, che per l’occasione sono state ripulite e abbellite con grande impegno. Da non dimenticare l’iniziativa “Ittirinfiore pro s’affidu”, dove gli abitanti delle vie coinvolte dal rito, sono stati invitati ad allestire i balconi e gli ingressi delle loro abitazioni con fiori e piante. Un concorso a premi poi coinvolgerà i residenti nelle votazioni del miglior allestimento e il 13 Ottobre saranno premiati i primi tre balconi. A corredo di questa iniziativa il 26 settembre alle ore 18:00, le associazioni di Ittiri allestiranno la balconata del Palazzo Comunale con fioriere preparate da loro. “ Associazioninfiore” rappresenta quel senso di comunità che la rievocazione del matrimonio storico ci riporta alla memoria. Le Fioriste di Ittiri, Caterina Cannoni e Ikebana fiori e piante, partecipano agli allestimenti e forniture necessarie per l’evento. Cosa accadrà nei prossimi giorni? L’evento imminente è il 28 settembre. La lana preparata a giugno, asciugata col sole d’estate è pronta per poter confezionare cuscini e materasso per gli sposi. La preparazione del letto “su letu de sos cosciuados noos”, aveva anch’esso delle piccole usanze e riti superstiziosi che venivano benedetti dalla donne di famiglia con il grano. Nelle rispettive case degli sposi, le donne della famiglia infioccano con nastri rossi, còrbule, cesti, e canestri di diverse dimensioni e capienze, che avevano un doppio utilizzo, fungevano sia da contenitori che parte integrante del corredo stesso. N ella casa degli sposi in via Gelsi, 62, si riaccenderà l’antico forno per la preparazione di dolci e pane della tradizione nuziale. Come lo scorso anno sarà preparata la bevanda del Rosolio con l’antica ricetta, che insieme ai dolci, saranno serviti con il cosiddetto “Tratamentu”, nel giorno del matrimonio. Dalla casa della Sposa in via Monserrato 44 e dalla casa dello Sposo in via Gelsi 21, le donne in corteo porteranno a trionfo sopra la testa “a cùcuru”, cesti ricolmi di biancheria e tutto il necessario nella nuova casa, in via Gelsi, 62. Il corredo dopo qualche giorno in esposizione per metterlo in mostra, sarà riposto negli armadi dalle donne della famiglia. Anche questo rito si concluderà con rinfresco a base di dolci e non mancheranno balli e musiche dell’epoca. Il 13 ottobre 2024 sarà il giorno del matrimonio “S’affidu”. Diversi passaggi preliminari, porteranno all’incontro degli sposi: la vestizione della sposa a cura delle donne di famiglie e amiche della sposa, i familiari degli sposi andranno a prendere gli invitati dalle loro abitazioni, per portarli al matrimonio; la benedizione degli sposi da parte delle rispettive famiglie; il corteo dello sposo dove lo sposo verrà accompagnato dagli uomini di famiglia con amici e invitati che si dirige verso casa della sposa; la benedizione degli sposi a casa della sposa che ricevono la benedizione congiunta dai rispettivi genitori, partirà poi il Corteo nuziale che arriverà alla chiesa di San Francesco per la benedizione, e al termine si prosegue verso la casa degli sposi dove ci sarà la Festa del matrimonio. I parenti intratterranno gli invitati con “Su tratamentu” a base di Dolci e Rosoliu. Seguirà il pranzo nuziale all’aperto e i balli anni ’50. Auto d’epoca Per la giornata del matrimonio sarà consigliata e promozionata, la presenza all’evento con l’abbigliamento tradizione Ittirese e civile dell’epoca.
«Gli anni ’50 – ha spiegato il presidente Vincenzo Ortu – sono stati un periodo di transizione in molti aspetti della società, e rievocare un matrimonio di quel tempo può servire come un’opportunità per riflettere sui cambiamenti nei ruoli di genere, nelle dinamiche familiari e nei valori sociali. Un’ ottima occasione per onorare la storia familiare e i legami intergenerazionali.»
Antonio Caria