Un tema di stretta attualità quello che sarà affrontato nel corso del convegno “Le aggressioni al personale sanitario: diritto alla cura, diritto alla sicurezza. Il caso Salute mentale”, in programma sabato 19 ottobre, alle ore 9.00, nella sala convegni della Confcommercio (via Sebastiano Mele 7/G) a Oristano.
Organizzato dalla Asl 5 di Oristano in collaborazione con l’Ordine dei Medici e quello degli Avvocati di Oristano, l’evento ha lo scopo di aprire un dibattito e creare percorsi condivisi fra il mondo della medicina e quello della giurisprudenza sul tema delle aggressioni subite dagli operatori sanitari da parte di soggetti a cui viene riconosciuto un disturbo mentale.
Nel triennio 2020-2022 sono stati registrati in Italia circa 6 mila casi di aggressioni fisiche al personale sanitario, secondo i dati Inail, con un incremento del 14% nel 2022 rispetto all’anno precedente. Gli operatori sanitari nel mirino sono più spesso quelli che lavorano nell’area della salute mentale e nei Pronto soccorso. Le cause degli episodi di violenza, che nascono da una molteplicità di fattori, vengono spesso semplificate dando rilevanza al disturbo mentale come riferimento prioritario: un’attribuzione che ripropone la sovrapposizione fra il mandato di cura e quello di custodia che la psichiatria aveva superato con la legge 180 del 1978 (la cosiddetta “Legge Basaglia”) e che attualmente, dopo l’adozione della legge 81/2014, riaffida all’area della salute mentale la delega di tutti i bisogni dei pazienti con disturbo psichico che hanno commesso un reato e che sono stati valutati da un perito come non imputabili per vizio di mente.
Con il convegno si vuole proporre un dibattito su questi temi, favorendo un confronto il mondo della medicina, soprattutto di area psichiatrica e quello della legge, con l’obiettivo di integrare conoscenze e costruire una cultura condivisa per la gestione di questi casi.