Spetta a Cagliari, quest’anno, il compito di ospitare l’evento principale delle Giornate Nazionali di Archeologia Ritrovata promosse dall’associazione Gruppi Archeologici d’Italia (G.A.I.): una manifestazione nata nel 2004 con l’obiettivo di avvicinare il pubblico alla conoscenza del territorio e valorizzare i siti meno noti, che rischiano di scomparire dalla memoria collettiva. Un appuntamento più volte insignito della Medaglia del Presidente della Repubblica, e che si snoda in ottobre fra le diverse regioni in cui operano gli oltre settanta gruppi archeologici che fanno parte dell’associazione G.A.I.
Ogni edizione delle Giornate Nazionali di Archeologia Ritrovata adotta un diverso sito in cui tenere il suo evento “simbolo” intorno al quale si tengono escursioni, visite guidate, conferenze: per quest’anno la scelta è ricaduta su Cagliari e al Gruppo Archeologico Karalitano (GAK) – fondato nel 2018 e presieduto da Maria Spanedda – è stato affidato il compito di organizzare l’appuntamento che si terrà nel secondo weekend del mese prossimo, da venerdì 11 a domenica 13 ottobre, con la partecipazione di circa ottanta studiosi e appassionati di archeologia, in arrivo dalla Penisola, alla scoperta di alcuni siti meno conosciuti del capoluogo sardo. “Sardegna avamposto d’Europa” il titolo della tre giorni, preso in prestito dal romanzo di Sergio Atzeni “Il quinto passo è l’addio”.