«Ieri ho disposto la sospensione con effetto immediato dei lavori per il posizionamento della fibra ottica nel territorio del comune di Cheremule. Per diverse settimane ho provato ad instaurare un dialogo collaborativo con i responsabili del progetto spiegando loro che le attività di cantiere non rispettavano le nostre autorizzazioni e che questo creava un forte disagio ai cittadini e un danno al nostro centro storico.»
Lo denuncia, in una nota, il sindaco di Cheremule Salvatore Masia che aggiunge: «Ho convocato il responsabile di SIELTE in Comune per chiedere di modificare le modalità operative delle ditte, ho chiesto di rispettare le modalità di posa del lastricato stradale, ho chiesto di garantire la sicurezza di auto e pedoni. Strade chiuse senza ordinanza, macerie, mondezza, pietre rotte, sicurezza del cantiere pari allo zero, pericoli, piccole discariche, ripristini indecenti. Ho inviato una nota formale di denuncia per i disagi che i cittadini stavano subendo. Per risposta un muro fatto di giustificazioni discutibili e rassicurazioni fasulle. Come se niente fosse, hanno continuato a fare di testa loro».
«Fino a ieri quando, dopo un lungo sopralluogo, ho comunicato a TIM, FiberCop e SIELTE che la loro autorizzazione ai lavori era revocata, intimandogli di interrompere ogni tipo di operazione nel nostro comune – prosegue Salvatore Masia -. Telefonate. Discolpe. Ennesime scuse. Le ultime però.»
«Già da ieri pomeriggio due tecnici incaricati dal Comune stanno relazionando e fotografando la devastazione lasciata da “questi signori” che forse erano convinti di essere al di sopra delle regole o di essere capitati a lavorare nel villaggio di qualche tribù primitiva che doveva ringraziare chi gli portava in dono la tecnologia – conclude Salvatore Masia -. Così non è. E cosi non sarà. In tanti anni di amministrazione non avevo mai assistito ad un comportamento così superficiale né ad un’incompetenza simile. Ora faremo la conta dei danni. Ci sarà qualche disagio e di questo chiedo scusa, io, ai cittadini. La fibra ottica rappresenta un servizio indispensabile sia per le famiglie che per le aziende ma questo non può giustificare la distruzione di un paese.»
Antonio Caria