È andato al presidente della Fondazione Maria Carta, Leonardo Marras, il premio “Launeddas 2020” per essere, recita la motivazione, «testimone e narratore del nostro immenso patrimonio storico, culturale e della tradizione della nostra meravigliosa isola».
L’assegnazione è avvenuta questa mattina, nel palazzo comunale di Villaputzu, dove sono stati presentati sia la tredicesima edizione del Festival delle launeddas che la tappa di Freemmos.
«Nelle numerose iniziative in giro per il mondo – si legge ancora nella motivazione del Premio -, le launeddas sono sempre state presenti e, assieme al canto a tenore e ad altri strumenti tradizionali come l’organetto diatonico, sono state il vessillo del popolo sardo nel mondo, marcando quel forte carattere identitario che ha sempre contraddistinto tutte le iniziative volute da Leonardo Marras che con criterio e ricerca qualitativa coinvolge e valorizza i talentuosi esponenti».
«Vi ringrazio per questo onore. Rimarrò legato per sempre a questa generosa comunità – ha dichiarato Leonardo Marras -. Adesso mi metterò al lavoro per riprendere e rafforzare la richiesta che le launeddas diventino patrimonio orale e immateriale dell’umanità riconosciuto dall’Unesco, affiancando quindi il canto a tenore, già inserito nella prestigiosa lista. Inizieremo da subito a coinvolgere le istituzioni e le associazioni di suonatori per rafforzare questa iniziativa».
«Questa volta – conclude Leonardo Marras – vogliamo far parlare le launeddas, che oltre al suono hanno la parola perché rappresentano la spina dorsale dell’identità sarda.»
Antonio Caria