Il Festival dell’Aerospazio celebra un format vincente e proietta la Sardegna nello spazio, con un bacino di utenti sempre più grande, che raccoglie interesse, prospettive di formazione e occupazione intorno al settore fiorente della space economy.
Un successo per la seconda edizione del Festival dell’Aerospazio, che spinge l’evento in un panorama nazionale e internazionale, avendo ospitato realtà industriali e produttive capaci di proiettarsi in un contesto planetario, guardando al futuro e alla tecnologia legata all’aerospazio.
«Abbiamo avuto più di mille visitatori al giorno, non solo nella sala conferenze del Museo archeologico, dove si sono svolte le tavole rotonde e i momenti d’incontro, ma anche nei laboratori organizzati per coinvolgere gli studenti di diverse fasce d’età – commenta Marilisa Pischedda, direttrice del Festival dell’Aerospazio e founder di Astec (AeroSpace Technology Education Center) -. La novità vera di quest’anno è stata l’area espositiva, il luogo che abbiamo scelto per creare un networking tra le aziende che operano nel settore e gli attori di riferimento anche nei settori trasversali. Abbiamo toccato argomenti importanti e conosciuto l’astronauta Walter Villadei, che ha incantato gli studenti con la sua professionalità e si è reso disponibile a rispondere alle loro numerose curiosità. Abbiamo parlato di space economy, di trasferimento tecnologico e di innovazione. L’ultima giornata del Festival è stata decisiva per creare i presupposti necessari per continuare a sviluppare l’aerospazio, un settore già attivo in Sardegna, ma che ha enormi potenzialità di crescita. E lo abbiamo fatto insieme alle istituzioni, a grandi realtà d’impresa, all’aeronautica militare, alle università, agli ingegneri e ai professionisti del settore. Un’edizione partecipata e supportata dal territorio: con il fondamentale supporto del Comune di Olbia, Cipnes Gallura, Regione, università e il Consorzio universitario UniOlbia.»