Borutta, piccolo centro del Meilogu, diventa Destinazione di Pellegrinaggio. Una tre giorni dove i camminatori hanno sostato nel Monastero Benedettino di San Pietro di Sorres, guidato da Padre Luigi.
«Anche quest’anno abbiamo potuto ospitare nel nostro Monastero di San Pietro di Sorres il gruppo di camminatori e operatori che nella terza edizione di Noi Camminiamo in Sardegna hanno attraversato i sentieri dei cammini che giungono alla nostra magnifica Cattedrale. La nostra Foresteria ospita durante tutto l’anno camminatori e pellegrini che desiderano fare una sosta spirituale nella Monastero. Il turismo lento permette di godere di paesaggi meravigliosi», spiega l’Abate Padre Luigi.
«Lavoriamo continuamente per un paese attrattivo e dinamico, che sappia stare al passo anche con le nuove tendenze turistiche, mantenendo sempre il focus su sostenibilità, ambiente e tradizioni, valori dai quali non vogliamo prescindere nella promozione del Mejlogu», sottolinea il sindaco di Borutta Silvano Arru.
Venerdì mattina giornalisti e content creator hanno percorso un tratto di strada con le scolaresche del territorio e i bambini della primaria hanno avuto modo di approfondire la storia dei Cammini di Sardegna.
«Il nostro Istituto Comprensivo accoglie studenti e studentesse da otto paesi del Mejlogu – spiega la dirigente scolastica Federica Cappai -. Lavoriamo molto con i comuni perché crediamo che la scuola debba essere parte attiva del territorio. Portiamo avanti l’idea di una scuola diffusa nei vari paesi, utile per i bambini che con entusiasmo imparano a conoscere le loro tradizioni e il loro ambiente naturale e a tutelarlo.»
Presente a Borutta per sostenere la manifestazione anche Rosanna Mazzia, presidente nazionale Borghi Autentici d’Italia.
«Iniziative come questa della Regione Sardegna incontrano il favore dell’Associazione Borghi Autentici d’Italia perché hanno come obiettivo quello di valorizzare i nostri i nostri borghi, mettendone a sistema e in luce quelle che sono le caratteristiche, le peculiarità e l’autenticità. Apprezziamo questa tipologia di turismo lento, ecosostenibile che non comporta un rapporto d’invasione ma di conoscenza e rispetto della del territorio, lasciato apertamente come lo si trova se non migliorato attraverso la il riversamento di competenze o di culture diverse – prosegue la presidente Mazzia -. L’azione di borghi autentici d’Italia rivolta agli amministratori va nella direzione di creare delle comunità che siano consapevoli del loro territorio e quindi in grado di tutelarlo.»
Antonio Caria