In occasione della Giornata mondiale della Menopausa, che si celebra il 18 ottobre, l’Aou di Sassari, come ospedale con il Bollino rosa, ha aderito alla seconda edizione dell’(H) Open Day sulla Menopausa organizzata dalla Fondazione Onda ETS. L’iniziativa si pone l’obiettivo di sensibilizzare le donne sui cambiamenti che accompagnano la menopausa e sulle strategie comportamentali, diagnostiche e terapeutiche che consentono, non solo di migliorare i disturbi che connotano le problematiche a breve termine, ma anche di prevenire o ridurre le complicanze a medio-lungo termine, come le malattie cardiovascolari, l’osteoporosi e le demenze.
Le strutture dell’azienda che hanno aderito alla Giornata sono la Ginecologia e ostetricia e la Breast Unit.
«L’obiettivo principale della giornata sarà quello di sensibilizzare le donne sui cambiamenti fisiologici che la menopausa determina dovute al venir meno della produzione ormonale ovarica in particolar modo degli estrogeni – ha affermato il Giampiero Capobianco, direttore della Sc di Ginecologia e ostetricia -. Le donne potranno quindi ricevere consigli e diagnosi precoci come valide armi di prevenzione per migliorare non soltanto i fastidiosi sintomi a breve termine ma anche e soprattutto le possibili complicanze a più lenta insorgenza quali l’osteoporosi, la patologia cardiovascolare e le demenze.»
«Il 18 ottobre, i medici e gli infermieri della Breast Unit saranno a disposizione per visite senologiche gratuite alle donne in menopausa – ha affermato Alessandro Fancellu, il direttore della struttura -. E’ particolarmente importante la prevenzione, poiché l’età menopausale è quella con maggiore incidenza di tumore mammario. La diagnosi precoce consente alte probabilità di guarigione all’interno di appositi percorsi terapeutici.»
Le prenotazioni, fino ad esaurimento dei posti disponibili, potranno essere prenotate attraverso il n. verde 800559988 o tramite mail: smac@aouss.it .
“La menopausa nella vita delle donne” è l’indagine curata dalla Fondazione Onda in collaborazione con l’Istituto di ricerca Elma Research. «Quello che emerge dall’indagine, realizzata intervistando 600 donne tra i 45 e i 55 anni, è che è un tema in cui l’informazione c’è, ma rimane superficiale e le donne convivono passivamente con i sintomi di questa fase di grande cambiamento – ha detto Francesca Merzagora, presidente della Fondazione Onda ETS –. Con l’allungamento dell’aspettativa di vita, la donna oggi ha la prospettiva di trascorrere in menopausa circa trent’anni: un lungo periodo in cui una corretta informazione, un’attenta prevenzione e un adeguato trattamento dei sintomi, quando necessario, possono contribuire significativamente a migliorare la qualità della vita limitando l’impatto delle malattie croniche degenerative.»
Dai dati dell’indagine si evince che il 56 per cento delle donne ritiene di avere un livello di informazione medio-alto rispetto al tema della menopausa e le informazioni sono principalmente raccolte attraverso esperienze di amiche e familiari (74 per cento), consultazione di siti internet di informazione (62 per cento) e dialogo con figure professionali (ginecologo 65 per cento e MMG 39 per cento). Se oggi la comunicazione passa spesso tramite canali non medici (quali passaparola e internet) e attraverso canali medici che si approcciano solo reattivamente alla menopausa, per il futuro le donne desidererebbero un appoggio maggiore da parte delle figure sanitarie, in primis ginecologo, MMG e farmacista attraverso un coinvolgimento proattivo.