Si è concluso a Nuoro il secondo ciclo di incontri territoriali che ha visto la Giunta regionale condividere con amministratori e tecnici comunali il testo del disegno di legge n. 45 “Aree idonee” approvato recentemente dall’Esecutivo.
Gli ulteriori quattro incontri sono parte integrante – e al tempo stesso, esito – di un lavoro improntato sulla partecipazione, da cui l’amministrazione regionale stessa ha tratto grande beneficio. Nel corso degli incontri tenuti nei capoluoghi delle province storiche, sono state approfondite alcune criticità dei territori e chiariti alcuni aspetti del ddl e dei suoi allegati, utili per consentire alle amministrazioni comunali di comunicare al meglio la norma sul territorio e continuare a svolgere il loro ruolo naturale di interfaccia con i cittadini e le imprese.
Il disegno di legge, prossimamente in discussione nell’aula del Consiglio regionale, è uno dei tasselli necessari per l’avvio della prima fase della transizione energetica dell’isola.
«È un testo di legge che mette insieme aspetti di tutela del territorio, particolarmente importanti, e l’esigenza di individuare comunque degli spazi idonei alla transizione ecologica. Spazi che sono stati individuati all’interno di aree che non comportano un ulteriore consumo di suolo – ha detto l’assessore degli Enti locali, Finanze e Urbanistica Francesco Spanedda -. L’attenzione posta nell’individuazione delle aree idonee deriva dal fatto che l’idoneità dell’area non è solo una mera caratteristica del luogo individuato, ma che i processi di autorizzazione per gli impianti di fonti da energia rinnovabile saranno semplificati e dunque più brevi, e che il parere paesaggistico non è vincolante.»
Il disegno di legge licenziato dalla Giunta dà priorità all’autoconsumo e favorisce le comunità energetiche che è necessario rendere più accessibili dal punto di vista gestionale e amministrativo, riflettendo anche sulle strategie più efficaci per superare il limite di 1 MW di produzione, imposto dalla norma nazionale.
«La Regione Sardegna negozierà con lo Stato i 6,2 GW richiesti, poiché la potenza che noi dovremmo garantire sarà strettamente connessa al nostro piano energetico, nonché ai piani economico industriali e sociale – ha precisato l’assessora della Difesa dell’ambiente Rosanna Laconi -. Il Governo vuole centralizzare al massimo la produzione e la gestione dell’energia, noi invece crediamo che l’autodeterminazione sia fondamentale, per questo spingiamo per una transizione energetica democratica, decisa da noi. Il disegno di legge risponde a questo, identificando le aree in cui noi decidiamo dove saranno gli impianti, quale tipologia e quanto andremo a produrre con il nostro piano energetico.»
Il disegno di legge, nelle prossime settimane, sarà arricchito della discussione nelle Commissioni competenti e in Consiglio regionale.