L’autonomia delle istituzioni dell’AFAM e un maggior coinvolgimento delle Conferenze nazionali sono tra i temi toccati lunedì 11 novembre dal presidente della Conferenza nazionale dei presidenti dei Conservatori e presidente del Conservatorio “Luigi Canepa” di Sassari, Ivano Iai, durante l’audizione davanti alla VII Commissione permanente del Senato (Cultura e Istruzione) sullo stato di attuazione della riforma dell’Alta formazione artistica, musicale e coreutica. L’incontro ha coinvolto i rappresentanti di tutte le componenti dell’AFAM che comprende circa 80 Conservatori, 24 Accademie di Belle Arti, l’Accademia nazionale di Arte drammatica, l’Accademia nazionale di Danza e i cinque Istituti Superiori ISIA per le Industrie Artistiche. Il presidente Iai ha spiegato che le istituzioni AFAM, disseminate in tutto il Paese, a 25 anni dall’entrata in vigore della Riforma necessitano di una serie di interventi per valorizzare appieno il settore della cultura accademica che tutto il mondo ci invidia, pur sottolineando l’apprezzamento della Conferenza per il lavoro svolto dal Ministro dell’Università e Ricerca Anna Maria Bernini, grazie al quale sono state realizzate le novità dei dottorati, della ricerca e dei regolamenti per l’organizzazione amministrativa e didattica.
Il presidente Ivano Iai ha sottolineato come la libertà delle istituzioni di Alta cultura sia costituzionalmente garantita e che per questo ne debba essere resa piena l’autonomia, a differenza di quanto previsto dall’attuale normativa e come invece è previsto nel modello universitario. Le istituzioni AFAM, ha spiegato, non hanno personale proprio ma dipendente direttamente dal ministero dell’Università: questo costituisce un ostacolo quando sia necessario, ad esempio, emanare bandi o promuovere concorsi regolati da direttive ministeriali. I direttori amministrativi e di ragioneria, in questo senso, sono costretti ad applicare circolari che rischiano di frenare l’operatività stessa dell’istituzione. Serve inoltre codificare un maggior dialogo tra Ministero, CNAM e Commissioni parlamentari da una parte e le Conferenze dei presidenti e dei direttori dall’altra, considerato che il coinvolgimento degli organi rappresentativi delle istituzioni AFAM è al momento inesistente a livello istruttorio e decisionale. Allo stesso modo, ha spiegato il presidente Ivano Iai, è necessario conservare il sistema di governo duale che prevede la contemporanea presenza di presidenti e direttori, come nelle più accreditate università europee come il Politecnico di Zurigo o quelle che fanno capo alla Sorbona di Parigi. In questo modo, ha spiegato, si evitano invasioni di campo che possono nuocere alla corretta operatività dell’istituzione.