Volantini pubblicitari da parte di alcune aziende con offerte di sconti. Una di queste, secondo quanto denuncia Coldiretti Sardegna, starebbe vendendo l’anguria ad un centesimo al chilo.
«Seppur dentro il perimetro delle legalità – ha dichiarato il presidente, Battista Cualbu – è un’offesa al lavoro, al sacrificio ed alla dignità di migliaia di nostri agricoltori che ogni giorno con grande sacrificio e per remunerazioni spesso al limite se non al di sotto dei costi di produzione (in media per ogni euro speso dai consumatori per l’acquisto di alimenti meno di 15 centesimi vanno a remunerare il prodotto agricolo) lavorano la terra per garantire un cibo sano, genuino e rispettoso dell’ambiente. Ma è un’offesa anche all’intelligenza e alla buona fede del consumatore, aggredito nella sua parte più debole, i soldi, con l’aggravante di questa gravissima crisi. Senza contare il fatto che si offre una visione completamente distorta del valore dei prodotti della terra e del lavoro che c’è dietro, del quale, se ancora ce ne fosse stato bisogno, lo abbiamo visto durante il lockdown, durante il quale è emersa ancora una volta l’importanza e la centralità del cibo locale e di qualità e di chi lo produce.»
«Se davvero lo scopo è quello omaggiare i clienti perché non le regalano le angurie? – ha aggiunto il direttore, Luca Saba -. Sul regalo non si discute ma dando un prezzo, si quantifica e in questo caso si squalifica, si umilia e si offendono tutti gli agricoltori, oltre a danneggiare il mercato di questo prodotto e cercare di mettere l’uno contro l’altro gli anelli deboli della filiera: il produttore ed il consumatore.»
Questo l’appello di Coldiretti: «Attenzione a questi miraggi che oltre al contadino offendono anche voi/noi tutti. Sono solo offerte civetta per attirare consumatori. Il prossimo venerdì, 14 agosto, vigilia di Ferragosto, rifiutiamoci tutti di acquistare le angurie ad 1 centesimo».
«Seppur dentro il perimetro delle legalità – ha dichiarato il presidente, Battista Cualbu – è un’offesa al lavoro, al sacrificio ed alla dignità di migliaia di nostri agricoltori che ogni giorno con grande sacrificio e per remunerazioni spesso al limite se non al di sotto dei costi di produzione (in media per ogni euro speso dai consumatori per l’acquisto di alimenti meno di 15 centesimi vanno a remunerare il prodotto agricolo) lavorano la terra per garantire un cibo sano, genuino e rispettoso dell’ambiente. Ma è un’offesa anche all’intelligenza e alla buona fede del consumatore, aggredito nella sua parte più debole, i soldi, con l’aggravante di questa gravissima crisi. Senza contare il fatto che si offre una visione completamente distorta del valore dei prodotti della terra e del lavoro che c’è dietro, del quale, se ancora ce ne fosse stato bisogno, lo abbiamo visto durante il lockdown, durante il quale è emersa ancora una volta l’importanza e la centralità del cibo locale e di qualità e di chi lo produce.»
«Se davvero lo scopo è quello omaggiare i clienti perché non le regalano le angurie? – ha aggiunto il direttore, Luca Saba -. Sul regalo non si discute ma dando un prezzo, si quantifica e in questo caso si squalifica, si umilia e si offendono tutti gli agricoltori, oltre a danneggiare il mercato di questo prodotto e cercare di mettere l’uno contro l’altro gli anelli deboli della filiera: il produttore ed il consumatore.»
Questo l’appello di Coldiretti: «Attenzione a questi miraggi che oltre al contadino offendono anche voi/noi tutti. Sono solo offerte civetta per attirare consumatori. Il prossimo venerdì, 14 agosto, vigilia di Ferragosto, rifiutiamoci tutti di acquistare le angurie ad 1 centesimo».
Antonio Caria