«Sono molteplici e di varia natura le problematiche legate alla gestione della patologia diabetica in Sardegna. Come denunciato in più occasioni dal Movimento 5 Stelle in Consiglio regionale, la nostra regione, a fronte dell’altissimo numero di pazienti diabetici (circa 120mila) si posiziona agli ultimi posti della graduatoria nazionale per quanto riguarda l’assistenza. Nella nostra isola non è ancora presente una rete diabetologica regionale, ancora non viene utilizzata la cartella diabetologica informatizzata e sono inoltre numerose le criticità legate alla fornitura dei microinfusori per insulina e all’immissione dei farmaci nel prontuario terapeutico regionale, che di norma avviene sempre in ritardo rispetto alle altre regioni d’Italia.»
Sono queste le parole pronunciate dal consigliere regionale del Movimento Cinque Stelle, Alessandro Solinas, che ha presentato un’interrogazione al governatore, Christian Solinas, e all’assessore regionale alla Sanità, Mario Nieddu, per chiedere che riprendano le visite in presenza per i pazienti oristanesi affetti da diabete.
«Grosse criticità vengono segnalate per il Servizio di Diabetologia della Assl 5 che – spiega Alessandro Solinas – appare oggi ben lontano dal rispettare gli standard prescritti. Infatti se nel 2009, a fronte di un numero di pazienti pari a circa 8mila e 500, nella Asl erano presenti otto dirigenti medici diabetologi, sedici infermieri professionali e quattro dietisti, negli ultimi dieci anni, nonostante il sensibile incremento del numero dei pazienti (salito a 11mila), i diabetologi si sono ridotti a cinque, gli infermieri a 7 e di dietista ne è rimasto soltanto uno.»
«A preoccupare maggiormente, in questo periodo di post lockdown – secondo Alessandro Solinas – è il mancato riavvio delle visite in presenza. Un disservizio che riguarda gli adulti ma anche i bambini. Sono infatti oltre 130 i bambini diabetici che non hanno la possibilità di effettuare le visite di controllo in reparto e che ricevono tele assistenza grazie all’ospedale San Martino. I piccoli pazienti non possono accedere in reparto ma ancora non è stata individuata un’area “sicura” in cui far ripartire le visite. Tutto ciò è inaccettabile.»
«A inizio luglio – conclude Alessandro Solinas – il Coordinamento Associazioni Diabetici della Sardegna ha denunciato il pericolo dell’imminente chiusura del servizio di diabetologia della Casa di cura “Madonna del Rimedio” di Oristano. Se tale ipotesi dovesse concretizzarsi, circa duemila diabetici si ritroverebbero senza un punto di riferimento, in attesa di essere inseriti nelle liste della struttura pubblica già sovraccariche. Uno scenario da scongiurare a tutti i costi. Per questo è necessario che la Regione si faccia carico una volta per tutte della miriade di problematiche che ormai da anni sono costretti a subire i pazienti diabetici della Sardegna.»
Sono queste le parole pronunciate dal consigliere regionale del Movimento Cinque Stelle, Alessandro Solinas, che ha presentato un’interrogazione al governatore, Christian Solinas, e all’assessore regionale alla Sanità, Mario Nieddu, per chiedere che riprendano le visite in presenza per i pazienti oristanesi affetti da diabete.
«Grosse criticità vengono segnalate per il Servizio di Diabetologia della Assl 5 che – spiega Alessandro Solinas – appare oggi ben lontano dal rispettare gli standard prescritti. Infatti se nel 2009, a fronte di un numero di pazienti pari a circa 8mila e 500, nella Asl erano presenti otto dirigenti medici diabetologi, sedici infermieri professionali e quattro dietisti, negli ultimi dieci anni, nonostante il sensibile incremento del numero dei pazienti (salito a 11mila), i diabetologi si sono ridotti a cinque, gli infermieri a 7 e di dietista ne è rimasto soltanto uno.»
«A preoccupare maggiormente, in questo periodo di post lockdown – secondo Alessandro Solinas – è il mancato riavvio delle visite in presenza. Un disservizio che riguarda gli adulti ma anche i bambini. Sono infatti oltre 130 i bambini diabetici che non hanno la possibilità di effettuare le visite di controllo in reparto e che ricevono tele assistenza grazie all’ospedale San Martino. I piccoli pazienti non possono accedere in reparto ma ancora non è stata individuata un’area “sicura” in cui far ripartire le visite. Tutto ciò è inaccettabile.»
«A inizio luglio – conclude Alessandro Solinas – il Coordinamento Associazioni Diabetici della Sardegna ha denunciato il pericolo dell’imminente chiusura del servizio di diabetologia della Casa di cura “Madonna del Rimedio” di Oristano. Se tale ipotesi dovesse concretizzarsi, circa duemila diabetici si ritroverebbero senza un punto di riferimento, in attesa di essere inseriti nelle liste della struttura pubblica già sovraccariche. Uno scenario da scongiurare a tutti i costi. Per questo è necessario che la Regione si faccia carico una volta per tutte della miriade di problematiche che ormai da anni sono costretti a subire i pazienti diabetici della Sardegna.»
Antonio Caria