Prende il via, ad Alghero, la sesta edizione di MediterranEU – Giovani che cambiano il mondo, il progetto promosso dall’Associazione Rumundu per formare una nuova generazione di leader capaci di sviluppare progetti di innovazione sociale e promuovere modelli di crescita sostenibile nel Mediterraneo.
«Alghero, grazie al progetto MediterranEU, si conferma un importante hub per progetti di innovazione sociale e sviluppo sostenibile. Il nostro territorio diventa un crocevia di idee, competenze e opportunità, contribuendo a costruire un futuro migliore per i nostri giovani. Un valore importante per la città: la positività dei giovani va incoraggiata, sostenuta e valorizzata», dichiara il sindaco di Alghero, Raimondo Cacciotto.
Due i percorsi previsti: il primo, nazionale, rivolto a 120 giovani sardi di età compresa tra i 16 e i 19 anni. Per tre mesi, i partecipanti analizzeranno il contesto locale, immaginando nuovi modelli di sviluppo per il territorio; il secondo, nternazionale: dedicato a 12 giovani provenienti da aree in conflitto. Questo programma intende supportare la nascita di iniziative capaci di generare impatti concreti nelle realtà locali dei loro Paesi d’origine, promuovendo un cambiamento profondo dal punto di vista sociale ed economico.
«Il progetto MediterranEU rappresenta un’opportunità straordinaria per i nostri giovani, favorendo la loro crescita personale e professionale. Con questo progetto acquisiscono competenze di progettazione e creazione di impresa utilissime per il loro futuro», aggiunge l’assessora della Cultura, Innovazione e Conoscenza, Raffaella Sanna.
«Sono felice e onorato di confermare l’impegno del progetto MediterranEU, che nelle precedenti edizioni ha formato centinaia di giovani sardi. Alcuni di loro hanno avuto la straordinaria opportunità di presentare le loro idee in contesti internazionali, come la California e Bruxelles. Il nostro obiettivo è continuare a promuovere il cambiamento e l’innovazione sociale, rafforzando il legame tra il Mediterraneo e il mondo», sottolinea Stefano Cucca, presidente dell’associazione Rumundu.
Antonio Caria