L’articolata e viva opera “Poetas – Poesia vitzichesa dae su 1800 a su 2010”, sapientemente raccolta da Tanielle Cossellu e Kelleddu Burrai per rappresentare e trasmettere la grande tradizione degli aedi di Bitti, è frutto per lo più di patrimonio orale, custodito dalle voci della memoria, ed essere riproposto come “il verbo” di identità e storia umana e comunitaria che lega il passato al presente, assicurando segni immateriali culturali e di vita in trame d’appartenenza sociale al mondo futuro cun animu sardu e de sardos.
La poesia, in questo momento storico e sociale massmediatico che viviamo, soffre di marginalità. Eppure il verso e il linguaggio musicale de sas cantones, rappresentazione descrittiva delle molteplicità tematiche del reale e quotidiano, è ben radicata ed alimenta una comunità poetica diffusa e condivisa da una vasta rete di cultori e appassionati nei diversi centri sardi.
Il poeta e la poesia godeva considerazione comunitaria di voce artistica popolare, concepita con accenti di dono dalla purezza naturale. I componimenti, intesi come atto di creazione dello spirito con funzione sociale ed espressione della microcultura rurale, artigiana e agro-pastorale, avevano intrinseco il valore connotativo di rappresentare un paese, una comunità partecipe a opere “create” nei luoghi dell’oralità (sas domos, sas carrelas, sos tzilleris, sas festas, sos logos de traballu in sa ‘idha e in sa campagna).
Quello rappresentato dall’antologia di Tanielle Cossellu, e predisposta alla pubblicazione con la collaborazione di Kelleddu Burrai, è un sistema letterario autonomo, di singolarità sarda e dettato dalle mille vicende umane e storiche dell’Isola e di Bitti. Tziu Tanielle ricorda che questa appassionante raccolta di testi poetici la iniziò all’età di tredici anni e “cussu tempus appartenet puru a sos annos c’amus datu cumintzu a nos formare su tenoreddu in sa troppedda nostra, e sa parte mea it a cantare o a facher mesu oche”. Dunque la poesia e il canto a tenore, di cui proprio tziu Tanielle è stato artefice con i Tenores di Bitti “Remunnu ‘e Locu” ed ora con la preziosa ed impagabile silloge di versi locali, sono la sintesi e miscellanea che testimonia i valori identitari e le profonde radici culturali di un paese che rivive in tempo memoria il “torrare a bita tottu sos poetas de Vitzi ingullitos dae s’abba de s’irmenticu…”.
A ritrovarsi e risorgere nei versi e canto sono Remunnu ‘e Locu, Amico Cimino, Crapinu e gli oltre cinquanta poeti che hanno accompagnato la vita, la fede religiosa e popolare, le lotte sociali e sas fainas di generazioni di compaesani; una poesia e parola poetica in limba che solo i figli della stessa comunità potevano e sapevano rappresentare con la capacità di tessere relazioni sociali e rafforzare i legami collettivi, formativi e di conoscenze vitali di sviluppo per il cuore e la mente.
Meritorio il lavoro compiuto da tziu Tanielle, classe 1932 e insignito dell’onorificenza di “Cavaliere della Repubblica italiana” per meriti artistici, come appassionato studioso e ricercatore delle tradizioni popolari sarde; personalità nota a livello planetario per le numerose collaborazioni etnomusicali con star internazionali (Peter Gabriel, Ornette Coleman, Lester Bowie e stimato da Frank Zappa) e il determinante percorso da “apripista” e di valorizzazione sviluppato con il canto a tenore, riconosciuto dall’Unesco patrimonio immateriale dell’umanità. A Tanielle Cossellu si deve anche la pubblicazione, in collaborazione con Natalino Piras, della raccolta lirica su Amico Cimino (1867-1934), poeta che ispirò i Tenores di Bitti “Remunnu ‘e Locu” ed autore del notissimo testo Sa lilla, esaltato e reso noto dall’interpretazione
a tenore.
La copertina dell’antologia “Poetas”, di impattante caratterizzazione e identità, è opera della nota ceramista Francesca Cossellu; artista di elevate qualità ideali e stimata creativa che ha ideato copertine originalissime per diverse pubblicazioni di letteratura sarda.
A Parigi de Tanielle Cossellu
(Cumposta pro su primu cuntzertu a Parigi, impare chin Maria Carta in su 1984)
Parigi dae tempus sognaia
De ti acher’intenner su tenore
Semper intro a me dimannaia
Poto aere invitu a cust’onore?
A cantare inue su valore
As datu a importantes sinfonia(s)
E como chi cust’ora est est arrivata
Mi presento vieru a sa cantata.
Ti presento su cantu gutturale
Su prus anticu ‘e sa Sardigna mia
Vormatu in ambiente pastorale
Chene connoscher sa polifonia
L’achian imitanne un’animale
Chin boche e mesu oche in tantu accordu
Vorman in battos su sardu cuncordu.
Cristoforo Puddu